La provincia sta seguendo pedissequamente le indicazioni del Piano vaccini nazionale, senza considerare che altri territori (tra cui l’Alto Adige) hanno derogato alla sequenza prevista per specifici gruppi di persone – tra l’altro assolutamente minoritari in termini numerici – come le persone con disabilità e i volontari dell’associazionismo che si occupa di soccorso.
Le persone affette da disabilità gravi, oltre ad essere estremamente vulnerabili e quindi a rischio di contrarre il CoVi-19, faticano molto più di altri nel mantenere le misure preventive e, quindi, attendere altri due mesi comporterebbe per loro e per chi li assiste uno sforzo enorme e ad oggi ingiustificato, vista la disponibilità dei vaccini.
Non si capisce perché le persone con disabilità che frequentano i centri diurni o che vivono in strutture e i volontari / dipendenti delle associazioni di volontariato delle associazioni di soccorso non possano essere inseriti in questa tranche di vaccinazioni. In fondo, visto l’esigua consistenza numerica dei due gruppi, si ritarderebbe la conclusione della seconda fase della campagna vaccinale dedicata agli over 80 solo di qualche giorno. Ha senso far slittare a maggio le persone con disabilità e i volontari solo per seguire in modo rigido una sequenza prestabilita?!
Una decisione in merito va presa con urgenza, perché giovedì si riapriranno le prenotazioni online per le persone over 80 e se verranno “bloccate” a tale scopo tutte le dosi dei vaccini Pfizer e Moderna disponibili, sarà difficile poter ripensare la sequenza del piano vaccinale in favore delle persone disabili senza creare ulteriori problemi organizzativi.
Mi auguro che su questo vi sia attenzione e sensibilità da parte dell’assessorato.
Paolo Zanella
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Interrogazione a risposta scritta n. /XVI
ANTICIPARE I VACCINI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ E I SOCCORRITORI
Premesso che:
il Piano vaccinale nazionale prevede una sequenza ben definita delle categorie di persone da sottoporre a vaccinazione per SARS-CoV-2 che vede le persone con disabilità rientrare solo nella fase 3A, tra le persone fragili, da vaccinarsi dopo il personale sanitario, gli/le ospiti della RSA e le persone ultra ottantenni;
è stimato che la fase 2, che coinvolgerà le persone over 80, si concluderà solo ad aprile, dovendosi impiegare solo vaccini Pfizer e Moderna. In questo modo le persone con disabilità dovranno attendere fino ad aprile o maggio per essere vaccinate;
le persone con disabilità gravi spesso sono affette da patologie organiche che le rendono particolarmente fragili e vulnerabili al CoViD-19;
diverse realtà nel Paese hanno derogato ai criteri di sequenzialità definiti dal Piano vaccini nazionale, assimilando – secondo un principio di analogia del rischio – le persone con disabilità che vivono o frequentano strutture dedicate agli ospiti delle RSA (Alto Adige, Lazio, Abruzzo,…);
il numero delle persone affette da disabilità che risiedono in strutture o che frequentano centri diurni in Trentino sono meno di un migliaio e vaccinarle prima delle persone ultra ottantenni ritarderebbe la conclusione della fase 2 solo di pochi giorni;
Consiglio della Provincia autonoma di Trento Gruppo consiliare Futura 2018 durante la fase 1 del piano vaccinale si era deciso di coinvolgere anche tutti i volontari e il personale dipendente delle associazioni di volontariato che operano in ambito sanitario (in particolare nel settore dell’emergenza – urgenza), pianificazione poi rivista e che alla fine ha incluso solo le persone con più di 50 anni;
i volontari e i dipendenti di Croce Rossa, Croce Bianca e delle altre associazioni di volontariato che si occupano di trasporto malati e di interventi di emergenza – urgenza sono stati coinvolti sin dall’inizio e sono tutt’ora spesso impegnati in situazioni che riguardano persone affette da CoViD-19. Si tratta di un numero esiguo di persone, che però presentano un maggior rischio rispetto alla popolazione generale di contrarre il SARS-CoV-2.
Tutto ciò premesso:
CHIEDO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E ALL’ASSESSORA ALLA SALUTE DI SAPERE
1. se non ritengano opportuno anticipare con urgenza, come fatto in altri territori, la vaccinazione alle persone con disabilità (con vaccini Pfizer o Moderna, visto l’appartenenza ad una popolazione fragile), quantomeno a quelle che risiedono in struttura o che frequentano centri diurni;
2. se non ritengano opportuno dare seguito alla programmazione iniziale che prevedeva, assieme al personale sanitario, di vaccinare anche i volontari e il personale dipendente under 50 delle associazioni di volontariato che operano in ambito sanitario.
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PAOLO ZANELLA
Gruppo consiliare FUTURA