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WWW.VATICANNEWS.VA * NAUFRAGIO A CUTRO: PAPA FRANCESCO: « I VIAGGI DELLA SPERANZA NON SIANO VIAGGI DI MORTE, I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI SIANO FERMATI »

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07.22 - lunedì 6 marzo 2023

Naufragio a Cutro, appello del Papa: “I viaggi della speranza non siano viaggi di morte”. Come domenica 26 febbraio, giorno della tragedia sulle coste calabresi, Francesco all’Angelus torna ad esprimere il suo dolore: “Fermare i trafficanti, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. Le acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali incidenti”.

 

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Salvatore Cernuzio – Inviato a Crotone

“I viaggi della speranza non si trasformino più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali tragici incidenti”.

È un dolore profondo quello a cui il Papa dà voce dalla finestra del Palazzo Apostolico al termine dell’Angelus per il dramma al quale, per primo, ha richiamato l’attenzione del mondo una settimana fa: il naufragio del 26 febbraio al largo delle coste di Steccato di Cutro di un barcone proveniente dalla Turchia che ha visto la morte di 71 persone. Numero che purtroppo è aumentato di giorno in giorno in questa settimana, con il ritrovamento di corpi nelle acque diCutro o sulle rive di spiagge vicine, come quella di Botricello. Due i cadaveri recuperati ieri: entrambi minorenni, un bambino di 2 anni e mezzo e un ragazzo di 12-13 anni. Questa mattina, un altro corpo restituito dall’acqua.

Prego per le numerose vittime del naufragio e per i loro familiari e quanti sono sopravvissuti. Francesco manifesta il suo apprezzamento e la sua gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni “per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle”. Rinnova quindi l’appello rivolto “a tutti” affinché “non si ripetano più simili tragedie” e chiede di fermare gli scafisti e il loro traffico illecito di persone. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti.

Capire e piangere. Dal Pontefice anche la pressante richiesta di non trasformare questi viaggi cosiddetti “della speranza” in traversate verso la morte. “Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali tragici incidenti”, ribadisce. “Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere”, aggiunge fermandosi per qualche istante in silenzio, a capo chino, visibilmente commosso.

Ed è in effetti una città che cerca di capire, riflettere, e che piange da giorni, quella di Crotone, per questa tragedia – l’ennesima delle migrazioni – che sta interpellando la comunità internazionale e per la quale sono in corso le indagini per chiarirne le dinamiche.

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