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WWF TRENTINO * CONVIVENZA UOMO-NATURA: ” DIECI CONSIGLI ALLA NEOASSESSORA GIULIA ZANOTELLI ALL’AGRICOLTURA, FORESTE, CACCIA E PESCA “

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07.44 - martedì 27 novembre 2018

Da decenni il WWF Trentino si batte assieme a molti altri, per la conservazione del patrimonio naturale: senza pretese, ci sentiamo quindi di poter dare alcuni suggerimenti alla nuova Assessora all’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, contemporaneamente augurandole un ottimo lavoro nel difficile compito che l’aspetta.

1 LA PROPAGANDA È IL MALELa gestione del Patrimonio Naturale richiede attenzione e approfondimento, e praticamente mai può essere sintetizzata senza banalizzarla: si rischia di andare contro gli interessi di tutti, esseri umani compresi.

 

2 ASCOLTARE È BENE
È impossibile essere tuttologi: tuttavia, il Trentino ha l’incredibile fortuna di custodire enti di ricerca d’eccellenza internazionale: MUSE – Museo delle Scienze, Università, Fondazione Museo Civico di Rovereto, FEM, FBK e via discorrendo. Tutte entità alle quali chiedere consiglio e supporto: giudicare le situazioni con le migliori fonti d’informazione e i migliori consigli a disposizione aiuta a prendere le migliori decisioni possibili.

 

3 IL PROGETTO LIFE URSUS È DA LUNGI CONCLUSO, E BENE: PRESERVIAMONE I RISULTATI
Dal 2004, il progetto di reintroduzione dell’Orso bruno in Trentino è concluso, con successo: da allora, la gestione dellsemplicementea specie in capo al Servizio Foreste e fauna è ordinaria. Tale gestione, inevitabili criticità permettendo, è molto buona: così buona da essere internazionalmente riconosciuta come uno dei migliori esempi di convivenza con un Grande Carnivoro, nel mondo. Il merito è della passione, dedizione ,e in qualche caso del coraggio, di chi da decenni lavora per rendere tale convivenza possibile: le migliori persone sono già al posto giusto.

 

4 L’ORSO PERSISTE IN TRENTINO GRAZIE AD UN PROGETTO CHE NE HA EVITATO L’ESTINZIONE: IL LUPO INVECE È TORNATO DA SOLO. NON DIVULGHIAMO ULTERIORMENTE INUTILI BUFALE!
Il ritorno del lupo è stato naturale, come ben testimoniano le documentatissime ricerche del Progetto LIFE WolfAlps da poco concluso. Le condizioni per un suo ritorno erano da decenni ideali: era quindi solo questione di tempo. Peraltro, una introduzione artificiale è per il lupo -animale che naturalmente si “disperde” e può percorrere in pochi giorni centinaia di chilometri- del tutto non necessaria.

 

5 IL LUPO NON È PERICOLOSO PER L’UOMO, MA ENTRA IN CONFLITTO CON L’ALLEVAMENTO: CI SONO SOLUZIONI PIÙ EFFICACI DELL’ABBATTIMENTO PER CONVIVERCI
L’ostilità verso il lupo deriva non dalla nocività per l’uomo – di fatto esso non rappresenta alcuna minaccia (come dimostrano ampi dati) – ma dalle predazioni sugli animali d’allevamento. Per evitare il conflitto sono disponibili efficaci soluzioni senza dover ricorrere all’abbattimento, misura che può anzi provocare l’effetto contrario, inducendo individui senza più branco ad attaccare prede più facili, gli animali domestici appunto.

 

6 LE MISURE DI PROTEZIONE DAI DANNI DA LUPO E ORSO SONO AMPIAMENTE DISPONIBILI, E COSÌ DEVONO RESTARE
La convivenza con i grandi carnivori è possibile: prevenzione con recinti elettrificati e cani da guardiania, e compensazione per i capi abbattuti sono misure adeguate ed efficaci. E sono già disponibili ed utilizzate! Altro non serve se non una maggiore diffusione.

 

7 SALAMANDRA DI AURORA, INCREDIBILE ENDEMISMO DA CONSERVARE
La fragilità dei nostri territori si è recentemente manifestata nella devastazione del nostro patrimonio forestale: sarà un lento ritorno alla normalità, ma le tecniche di selvicoltura naturalistica a nostra disposizione ci consegneranno col tempo boschi ancora più strutturati e biodiversi di quelli che ci hanno lasciato. Nel frattempo, dobbiamo fare attenzione a non perdere i nostri pregiati endemismi: sull’Altopiano della Vezzena, in alcuni dei boschi maggiormente colpiti dal disastro, è in letargo invernale -sotto il suolo in via di congelamento- la Salamandra di Aurora, sottospecie di salamandra il cui areale è concentrato nei soli altipiani di Vezzena e Asiago. I lavori di rimozione del legname e piantumazione devono tener conto anche delle esigenze di tutela di questa specie, a meno di non voler perdere per sempre una ricchezza unica al mondo.

 

8 GLI IMPIANTI DA SCI SONO UN RETAGGIO DEL PASSATO, ED IMPEDISCONO DI PENSARE CON LA NECESSARIA RAPIDITÀ AD UN MODELLO DI TURISMO CHE TENGA CONTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ATTO
Il paesaggio alpino risente notevolmente dei cambiamenti climatici: le temperature medie globali sono in continuo aumento, e la disponibilità naturale del manto nevoso si assottiglia di anno in anno. Riproporre il vecchio modello di turismo invernale, ampliando le già numerose piste sciistiche presenti e producendo neve artificiale nonostante le temperature mediamente sempre più miti, è dispendioso e insostenibile.

 

9 ALTERNATIVA A UN SETTORE TURISTICO CHE COMPROMETTE LE RISORSE NATURALI: IL TURISMO SOSTENIBILE
Il Trentino da sempre attira visitatori da tutto il mondo per le proprie bellezze naturali. Per evitare che questo però le danneggi e per venire incontro alla sempre maggiore richiesta di autentiche vacanze nella natura è bene investire in progetti diffusi per un turismo sostenibile. Non è in ogni caso un equilibrio facile da istituire, come mostra il recente e giustamente contestato progetto di valorizzazione della catena del Lagorai: alla giusta misura del recupero delle tradizioni (malghe in quota) non può seguire una apertura generalizzata al turismo di massa, soprattutto per aree incontaminate ed estese entro le quali è bene entrare “in punta di piedi”.

 

10 RECUPERARE E CURARE ANIMALI SELVATICI IN DIFFICOLTÀ È DI PERTINENZA DELLA PROVINCIA: SERVE UN CENTRO ANCHE PER MICRO E MESO MAMMIFERI
Attualmente esistono un centro recupero per l’avifauna selvatica e uno per le specie di mammiferi cacciabili. Ogni anno però decine e decine di animali selvatici che non rientrano in queste categorie vengono trovati feriti o orfani in età giovanile; la necessità di un nuovo centro che possa gestire anche questo flusso è sempre più impellente.

Infine, non da ultima viene la nostra disponibilità: a dialogare e a capire assieme, se delle soluzioni comuni dovessero andare ricercate, molto prima di arrivare allo scontro. Quest’ultimo ovviamente non mancherà: inevitabili sono i motivi di divergenza, che sono tuttavia il vero motore della crescita. È questo uno degli enormi valori dell’associazionismo in Trentino: valore che non dubitiamo Lei saprà cogliere.

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Per l’Associazione WWF per il Trentino,
I volontari

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