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WWF – ROMA * AUTONOMIA DIFFERENZIATA: « “GEOMETRIA VARIABILE”, I RISCHI PER LA TUTELA AMBIENTALE »

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17.00 - mercoledì 24 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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RISCHI PER LA TUTELA AMBIENTALE NELLA “GEOMETRIA VARIABILE” DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Preoccupazione per le procedure e per il rischio parcellizzazione del livello di tutela ambientale

Il WWF Italia richiama l’attenzione del Parlamento sui rischi ambientali insiti nel disegno di legge sull’autonomia differenziata proposta dal Governo. L’Associazione mostra una forte preoccupazione sia per le procedure che si stanno seguendo (finora molto carenti dal punto di vista del confronto e della partecipazione al processo in atto), sia per il reale pericolo di vedere un peggioramento e una parcellizzazione del livello di tutela dell’ambiente e soprattutto della natura.

Il WWF Italia sostiene un regionalismo costruito attorno ai principi di responsabilità, interdipendenza, solidarietà e sussidiarietà, all’interno di un sistema di controlli e garanzie in capo allo Stato centrale a tutela dell’unitarietà per garantire la protezione dell’ambiente quale “valore di diritto fondamentale della persona e di interesse fondamentale della collettività”, come più volte ribadito dalla Corte costituzionale e rafforzato dalla modifica costituzionale approvata nel 2022 agli artt. 9 (tutela del paesaggio, dell’ambiente, degli ecosistemi e degli animali) e 41 (limiti della tutela ambientale all’iniziativa economica privata) della Costituzione. Inoltre, il WWF ricorda che, dopo la riforma dell’art. 9 della Costituzione approvata nel febbraio dello scorso anno, la tutela dell’ambiente e della biodiversità dev’essere garantita anche nell’interesse delle generazioni future.

Il WWF invierà in questi giorni il suo position paper focalizzando la sua attenzione sul disegno di legge sull’autonomia differenziata del Governo ai membri della I Commissione – Affari Costituzionali del Senato in cui:

-) Osserva che le procedure con cui vengono trattate le materie su cui lo Stato e Regioni hanno assieme competenza normativa (cioè “legislazione concorrente”) devono essere diverse da quelle su cui lo Stato ha competenza legislativa esclusiva tra cui c’è la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.

-) Ritiene che non si debba correre il rischio di compromettere le garanzie di tutela ambientale valide in tutto il Paese favorendo un “regionalismo asimmetrico” con il moltiplicarsi delle competenze di protezione ambientale a livello decentrato, pur se l’art. 116 della Costituzione preveda che possano essere trasferiti alle Regioni ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia anche in tema di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.

-) Sottolinea, proprio perché l’ambiente è un valore e non solo una prestazione tecnica che la Repubblica garantisce ai cittadini, che sarà un’operazione particolarmente delicata definire in campo ambientale i “Livelli Essenziali di Prestazioni” (LEP) che sono la “soglia costituzionalmente necessaria e costituiscono il nucleo invalicabile per rendere effettivi tali diritti e per erogare prestazioni sociali di natura fondamentale”.

-) osserva che i temi della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema dovrebbero essere oggetto di attribuzione di competenze regionali solo se le Regioni interessate dimostrino di essere in grado di assicurare una maggiore tutela rispetto a quella comunque garantita dallo Stato e che l’autonomia differenziata possa essere oggetto di Intese solo con attività puntualmente individuate e monitorate.

-) Rileva come sia necessaria una valutazione del Governo e del Parlamento sui rischi della “geometria variabile”, derivante dal regionalismo differenziato in tema di tutela dell’ambiente e della biodiversità, considerato che si potrebbe ampliare il contenzioso già esistente con la Commissione Europea su queste materie e data l’importanza dei principi vincolanti a fini di protezione ambientale a livello internazionale e sovranazionale (in particolare dell’Unione Europea).

Inoltre, il WWF ritiene che sarebbe necessario aprire une riflessione su autonomia differenziata e modifica dell’art. 9 della Costituzione per verificare se la tutela dell’ambiente e della biodiversità, passando da materia costituzionale a principio fondamentale della Costituzione, mantenga la stessa possibilità di essere trasferito alle Regioni negli stessi termini che erano stati indicati prima della modifica intervenuta nel 2022.
Segnala, infine, che neppure le proposte di legge in materia presentate dell’opposizioni trattano il tema della tutela ambientale con la necessaria attenzione e con il dovuto approfondimento.

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