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VERDI DEL TRENTINO * VALDASTICO A31: COPPOLA, « NE DENUNCIAMO L’ASSOLUTA INUTILITÀ E DANNOSITÀ PER L’AMBIENTE, IL PAESAGGIO E LA SALUTE DELLE PERSONE »

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12.41 - mercoledì 24 giugno 2020

I Verdi del Trentino intendono innanzitutto, ancora una volta, denunciare l’assoluta inutilità e dannosità per l’ambiente, il paesaggio e la salute delle persone, dell’autostrada Valdastico A31 (ex Pi.Ru.Bi). Tale opera, se verrà progettata e realizzata in territorio trentino, servirà unicamente alla società concessionaria Atlantia, per il rinnovo della concessione dell’A4 Brescia Padova e non per gli interessi pubblici del Trentino e delle Comunità della Valdastico. La volontà espressa, nella delibera del 19 giugno scorso, dal Presidente Fugatti e della Giunta Provinciale di avviare la procedura per la Variante del Piano Urbanistico Provinciale (PUP) non è altro che un passo ufficiale per la realizzazione di questa sciagurata opera.

Il Presidente Fugatti e la sua Giunta, in modo autoreferenziale e arrogante, con questo atto stanno dimostrando di non tener in nessun conto dei pronunciamenti dei numerosi comuni trentini, espressi con le mozioni approvate dai Consigli, di contrarietà alla progettazione e realizzazione dell’opera.

Inoltre, si procede ad una variante del PUP, sprezzanti del pronunciamento del Consiglio di Stato del gennaio 2019, a seguito del ricorso del comune di Besenello, che di fatto ha annullato il progetto preliminare dell’A31 Valdastico Nord e la delibera CIPE.

Questa assurda opera inoltre è in netto contrasto con il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, che è una legge di Stato, che impone allo Stato italiano, prima di realizzare nuovi collegamenti stradali intra-alpini, di valutare se esistono alternative per soddisfare i bisogni di mobilità con le infrastrutture stradali esistenti e ferroviarie. Le alternative esistono e come.

Infatti, il collegamento tra il Veneto e il Trentino può essere realizzato più efficacemente con il potenziamento della linea ferroviaria della Valsugana con l’elettrificazione, la modifica parziale del tracciato e di pochi chilometri di gallerie, per consentire innanzitutto un migliore servizio di trasporto pubblico locale viaggiatori e un efficiente trasporto combinato merci tra gli interporti orientali veneti e l’interporto di Trento.

Questa nuova demenziale opera stradale Valdastico A31 costerebbe circa 3 miliardi. Con tali risorse, anche se provenienti dai futuri pedaggi, è possibile finanziare il potenziamento di un sistema di mobilità sostenibile in Trentino, in grado di trasferire il trasporto delle persone e delle merci dalla gomma privata alla rotaia. A tal proposito si avanza fin d’ora, la proposta della creazione di un Fondo Provinciale per la Mobilità Sostenibile, finanziata anche con i pedaggi delle autostrade. In tal modo si applicherebbe il principio ” chi inquina paga” in parziale sostituzione del principio “chi consuma paga”, attualmente in vigore.

Non si tratta solo di infrastrutture ma anche di riorganizzazione dei servizi.

Nella delibera del 19 giugno 2020 si autorizza inoltre a sottoscrivere un Atto aggiuntivo al Documento del 09/02/2016 del Comitato paritetico tra MIT, Regione del Veneto e Provincia Autonoma di Trento, relativo al corridoio infrastrutturale di interconnessione del Trentino con il Veneto.

Fugatti e la Giunta Provinciale dovrebbero al più presto avviare le procedure stabilite dalle leggi provinciali (LP n. 6/2017 e LP n.15/2015) per il Piano della Mobilità Sostenibile Provinciale, che non è stato mai approvato. Prima di avviare il processo decisionale per questa disastrosa opera, occorrerebbe una visione strategica dello sviluppo della Mobilità in territorio trentino, correlato allo sviluppo urbanistico e socioeconomico.

Inoltre, nel novembre 2019, 31 associazioni ambientaliste hanno inviato alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, una lettera aperta, ponendo alcune domande sul fantomatico studio di fattibilità che è rimasto “segreto” fino a quando un consigliere provinciale ha fatto un accesso agli atti. La Ministra Paola De Micheli non ha mai risposto.

I Verdi del Trentino vogliono denunciare nel merito e nella sostanza tale modo di procedere e la mancanza di coinvolgimento del popolo delle Comunità trentine al processo decisionale.

Il Presidente Fugatti, il MIT e la Regione Veneto, dovrebbero conoscere anche il nuovo Codice degli appalti che prevede l’obbligatorietà del Dibattito Pubblico (recentemente introdotto nell’ordinamento giuridico italiano) per opere di importi superiori alle soglie stabilite dal Dpcm. La decisione per la realizzazione di tale devastante opera non può essere fatta nelle “segrete stanze” bensì con la Partecipazione Popolare e Trasparenza stabilite dalle leggi nazionali, regionali e provinciali.

 

Infine, i Verdi del Trentino intendono confutare l’affermazione che la Valdastico Nord A31 genererebbe uno sviluppo economico per il Veneto e il Trentino. Evidentemente i governatori Zaia e Fugatti fanno riferimento allo sviluppo di economia lineare fatto solo di business, talvolta selvaggio. I Verdi del Trentino intendono proporre un cambiamento di paradigma incentrato sull’economia circolare e una Mobilità Sostenibile per coniugare la conversione ecologica di Alexander Langer, pensata circa trenta anni fa e ribadita recentemente da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sì.

 

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Lucia Coppola
Portavoce dei Verdi del Trentino

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