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VACCINI TRENTINO: CIVETTINI, “BAMBINI NON CONFORMI”, QUALE RUOLO ZENI E DIRIGENTE?

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10.47 - sabato 2 settembre 2017

(Fonte: Claudio Civettini) – Interrogazione. L’assessore alla Sanità e la Dirigente generale offendono e screditano il ruolo delle educatrici trattate come “braccio armato” del sistema e non garanti della crescita psico-pedagogica dei bambini/e. Quale il loro ruolo e a chi la competenza sul tema vaccini? E rispetto della privacy?

Con l’introduzione di terminologie di “bambini non conformi”, violata ogni regola!

All’Assessore provinciale alla sanità non pare vero di potersi erigere a protagonista assoluto sul tema vaccini e, superando qualche suo funzionario zelante e veramente “vendicativo” dal punto di vista politico, subito bacchetta le oltre 60 maestre che con coscienza hanno chiesto – in una lettera aperta – di non chiudere la porta all’accesso a nidi e scuole materne, a quei bimbi le cui famiglie hanno perplessità sulla immensa quantità di vaccini resi obbligatori.

Le educatrici, non dunque garanti della crescita psicopedagogica dei bimbi/e con la scoperta delle relazioni nella vita sociale, bensì braccio armato (di siringhe!) del sistema politico che ha deciso di essere- in questo caso – maggiori di Roma e superiori alla ragionevole politica adottata e attuata nella vicina Provincia di Bolzano che, su tutto, troppo spesso ci batte, dalla economia fino appunto, alla ragionevolezza sul “talebanismo” del “vaccinatutti”.

Una sostanziale offesa al ruolo al quale, tra l’altro, non solo il sistema non spiega bene come, in questo caso, sia tutelata la privacy attraverso l’adozione di terminologie rispolverate da qualche regime di “bimbi conformi e bombi non conformi”, ma anche e soprattutto, sulle competenze, sul ruolo e sulle responsabilità sociali e civili che vengono messo improvvisa mente in capo alle stesse educatrici, invece che all’Azienda sanitaria e alla struttura politica.

La dottoressa F., Dirigente generale, invece – cioè quella stessa Dirigente che, salvo omonimie era nella commissione per l’aggiudicazione dell’appalto del Not, che per sentenza sarebbe stato annullato per evidenti contraddizioni sulla composizione della commissione stessa- ha espresso nelle radio locali che “Tutti i cittadini devo no rispettare le Leggi e ancor di più le educatrici”, così spiegando con l’alta classe, il perché le stesse dovranno, appunto, secondo il regime del governo locale, attenersi alle disposizione di valutazione e controllo.

Questa la dichiarazione della dirigente, trasmessa sui media locali, in risposta alla lettera delle oltre 60 educatrici degli asili nido, che interpretando il pensiero diffuso tra tutto il personale, dicono con chiarezza, correttezza e rispetto istituzionale, che non rientra nel loro ruolo le verifiche sanitarie se non la presa d’atto delle certificazioni.

Ma a prescindere da ciò, quello che sembrerebbe offensivo per le educatrici tutte, è il trasformare la loro funzione socializzante, di educazione alla vita e di crescita, in personale “militarizzato”, braccio di coloro che le Leggi forse sbagliate le fanno e, mentre per i medici che si dovessero scoprire contro i vaccini vi è la possibilità della radiazione dall’albo, per le educatrici, magari trasferimenti scomodi o riconferme dubbie.

Una situazione, poco chiara, che per gli effetti dirompenti, andrebbe commissariata nella gestione, evitando sconfinamenti ideologici e proprio per non avere questi eccessi di coloro che sono meri programmatori ed esecutori dei piccoli poteri, gestendo in modo coercitivo quella differenza delle normalità, sempre invece ben tollerata in situazioni ben più gravi e ingestibili quale quello dell’immigrazione clandestina.

Insomma, l’immagine che ne deriva è un braccio di ferro impari, a suon di velate (ma non troppo) minacce, sia nei confronti dei docenti, sia delle cosiddette “famiglie non conformi”, aberrazione lessicale inaccettabile e dove quello che sembrerebbe il fiore all’occhiello da mostrare e dimostrare, sono “i sistemi informatici di cui è dotata l’azienda sanitaria e l’organizzazione che ci siamo dati”, stranamente efficienti solo in questo appuntamento.

Linea dura dunque, per mostrare i muscoli senza voler pensare ad un territorio pensante che, di fronte ad una emergenza sanitaria mai dichiarata, sarebbe pronto a tutto ma dove, solo per i vaccini, la corazzata guidata dal Presidente della Giunta e dall’Assessore alla sanità vuol dimostrare la propria (in)capacità di governo del Trentino.

 

*

Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente:

· Quale sia, per mansionario, il ruolo delle educatrici d’infanzia e quali i poteri di controllo sulla situazione vaccinale dei bimbi iscritti in nidi e scuole d’infanzia, in capo alle educatrici stesse ma, soprattutto come, potranno escludere-in caso di presentazione-i bimbi così maledettamente definiti dalla politica dei burocrati “bimbi non conformi”;

Se siano previsti braccialetti inviolabili di colore particolare o altre forme di discriminazione per segnalare e catalogare i “bimbi non conformi” e se le Famiglie di appartenenza, dovranno essere iscritte in qualche elenco speciale, magari con l’affissione sulla porta di residenza di qualche fiocco che indichi la “non conformità vaccinale” dei propri figli;
Se le dichiarazioni della Dirigente generale, circa il ruolo di “braccio esecutivo” calato improvvisamente sulle competenze delle educatrici, per il quale non hanno alcuna formazione, sia supportate da sentenze o leggi che obbligano le docenti stesse a svolgere questo ruolo;

Quale sia il ruolo delle educatrici d’infanzia e se mai, nei costosi percorsi di aggiornamento pedagogico, vi siano stati capitoli dedicati alla gestione organizzativa e degli accessi per i controlli vaccinali e se invece corrisponde al vero, che, i bambini assenti per malattia, possono rientrare senza certificazione alcuna, per scelta di una precisa legge provinciale;

Cosa succede se i genitori, a prescinde dalle disposizioni date, presentano i loro “bimbi non conformi” al nido o alla scuola materna dove sono iscritti e a chi è demandato l’obbligo di non accoglierli e di rimandarli a casa e chi, materialmente, attua questa politicamente folle atto di cacciata;

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

 

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