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UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI * PREZZI – GENNAIO 2022: « LA TOP TEN DEI RINCARI, (GAS +62,5%) – (LUCE +62,1%) – (GPL E METANO +41,1%) – (OLIO +19,9%) – (VEGETALI FRESCHI +13,5%) – (BURRO +10,8%) – (PASTA +10%) »

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11.24 - sabato 5 febbraio 2022

Unione Nazionale Consumatori, la top ten dei rincari.

Gas +62,5%, luce +62,1%, Gpl e metano +41,1%

Olio +19,9%, vegetali freschi +13,5%, burro +10,8%, pasta +10%

L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat per stilare la classifica dei prodotti che stanno registrando i maggiori rincari. A lievitare nel mese di gennaio non solo luce, gas e benzina, ma anche burro e pasta.

In testa alla top ten dei prodotti non alimentari, il Gas naturale e di città che vince con un astronomico +62,5% rispetto a gennaio 2020. Tradotto in euro significa un aumento della bolletta pari a 407 euro su base annua. Al secondo posto l’Energia elettrica, +62,1%, con un rialzo annuo pari a 382 euro. Una stangata complessiva pari a 789 euro (1). Medaglia di bronzo per gli Altri carburanti per mezzi di trasporto privati (gpl, metano, ricarica elettrica), con un +41,1%.

Seguono il Gasolio per riscaldamento (+21%), al quinto il Gasolio per mezzi di trasporto (+20,2%) e Benzina (+18,9%). Primo dei beni non energetici, in settima posizione, gli Apparecchi per la telefonia fissa (+17,2%), poi gli Apparecchi per riscaldamento, condizionatori d’aria (+16,2%) e le Lezioni di guida, esami, patenti e controlli tecnici dei veicoli con +16,1%, legato al balzo della tariffa di revisione dei veicoli che dal 1° novembre 2021 è passata da 45 a 54,95 euro e che dimostra il fallimento della decisione di introdurre il bonus veicoli sicuri per consentire di richiedere il rimborso di 9,95 euro, a compensazione dell’aumento, invece, molto più semplicemente, di annullarlo.
Non va meglio per quei pochi che decidono di andare in ferie o in settimana bianca. Chiudono la classifica, infatti, i servizi legati alle vacanze, con i Pacchetti vacanza nazionali che salgono del 16% e, appena fuori dalla top ten, gli Alberghi, motel, pensioni e simili che segnano un +11,6%

In testa alla top 20 dei prodotti alimentari, gli Oli diversi da quello di oliva, che costano il 19,9% in più rispetto a un anno fa. Al secondo posto i Vegetali freschi diversi da patate con +13,5%. Sul gradino più basso del podio il burro, che vola del 10,8%. Al quarto pasto il prodotto simbolo della cucina italiana, la pasta, che svetta del 10%. Seguono i Frutti di mare freschi o refrigerati con un incremento dell’8,4%, in sesta posizione la Farina con +6,7%, poi la Frutta fresca o refrigerata (+5,5%), il Pesce fresco o refrigerato (+5,1%), la Margarina (+4,9%) e in decima i Succhi di frutta (+4,8%).
I vegetali non si salvano nemmeno se sono surgelati e si collocano in undicesima posizione con +4,3%. La carne più rincarata è quella ovina e caprina (+4,2%), che batte la Carne macinata, wurstel, salsicce (al 16° posto con +3,6%), il Coniglio e la carne equina (+3,4%) e il Pollame (18° con +3,2%). Salgono, ma meno della media dei prodotti alimentari, ferma a +4%, anche l’olio di oliva, al 14° posto con +3,9%, il latte conservato (+3,7%), il pane e lo zucchero (entrambi a +3,6%). Chiudono la top 20 patate (+3,2%), acque minerali (+3%) e riso (+2,9%).

In compenso alcune buone notizie. Nessuna speculazione sul caffè, che segna un aumento del 2%, la metà rispetto alla media dei prodotti alimentari. Bene anche il latte fresco intero (+1,1%).
“L’inflazione a +4,8% è un record che non si registrava da un quarto di secolo, dall’aprile del 1996. La colpa è dei beni energetici, ossia luce, gas e benzina, senza i quali oggi l’inflazione di gennaio sarebbe pari solo all’1,8%, quasi 2,7 volte meno. Ma oltre agli effetti diretti, il caro energia e carburanti determina rincari indiretti per via dei maggiori costi di produzione e di trasporto. Anche per questo i prodotti alimentari hanno segnato un’impennata dal +2,8% di dicembre al 4% di gennaio. Per questo urge un nuovo intervento del Governo sulle bollette di luce e gas di questo trimestre e una riduzione delle accise sui carburanti di almeno 20 centesimi, sterilizzando i rialzi in corso” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Considerando sia i prodotti alimentari che le bevande analcoliche, l’inflazione di questa divisione, pari a +3,8%, si traduce, per una coppia con due figli, in un aumento del costo della vita pari a 284 euro su base annua, per una coppia con 1 figlio l’aggravio di spesa è pari a 256 euro, in media per una famiglia la batosta annua è di 212 euro” conclude Dona.

 

 

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