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UNIMPRESA * FINANZA: “LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE SALE A 4.300 MILIARDI (+4%)”

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11.21 - mercoledì 31 gennaio 2018

Finanza: Unimpresa, ricchezza famiglie sale a 4.300 miliardi (+4%). Lo studio dell’associazione sulla ricchezza mobiliare degli italiani. Cresce la liquidità: salgono di 55 miliardi (+6%) a 883 miliardi i conti correnti e le riserve in contanti. In salita gli investimenti in titoli azionari, vicini alla vetta dei 1.000 miliardi con un aumento di 87 miliardi (+10%), e gli acquisti di quote di fondi comuni, arrivati 517 miliardi con una impennata di 42 miliardi (+9%). Fuga dalle obbligazioni, in discesa di 56 miliardi a 327 miliardi (-14%). Il vicepresidente Cammarata: “Si accumula sempre di più e non si spende. Il nostro timore? Una pericolosa tassa patrimoniale”.

 

Più liquidita disponibile, in banca o sotto il materasso, e più investimenti a Piazza Affari, con un allontanamento dalle obbligazioni. Ecco la nuova mappa dei risparmi degli italiani: sale a quasi 4.300 miliardi di euro l’ammontare della ricchezza finanziaria delle famiglie nel 2017, in aumento di oltre 173 miliardi (+4%) rispetto ai 12 mesi precedenti. Gli asset mobiliari degli italiani sono saliti al ritmo di quasi 15 miliardi al mese. In forte aumento i titoli azionari, vicini a quota 1.000 miliardi, cresciuti di 87 miliardi (+9%), e i fondi comuni, che hanno superato il muro dei 500 miliardi, grazie a una crescita di 42 miliardi (+9%).

Su pure l’ammontare dei conti correnti e le riserve in contante, con il saldo complessivo cresciuto di quasi 56 miliardi (+6%) a 883 miliardi. Si registra, invece, una fuga dalle obbligazioni, con il saldo crollato di 56 miliardi (-14%) a quota 327 miliardi. In lieve diminuzione, poi, i depositi, scesi di quasi 15 miliardi (-3%) a 456 miliardi. Questi i dati principali della ricerca del Centro studi di Unimpresa “La ricchezza delle famiglie italiane negli ultimi 12 mesi”, secondo la quale le riserve assicurative sono salite di 55 miliardi (+5%) a quota 993 miliardi. “Abbiamo una sola preoccupazione: con i conti dello Stato ancora poco al sicuro e il debito pubblico in crescita costante, prima o poi potrebbe essere presa in considerazione l’idea di una pericolosa tassa patrimoniale.

I salvadanai delle famiglie sono sempre più pieni, perché si preferisce risparmiare e investire nella finanza: meglio accumulare che spendere sembra la regola d’oro seguita dagli italiani nell’ultimo periodo, un atteggiamento che contribuisce a fiaccare la ripresa. D’altra parte, gli ultimi anni sono stati complessi e si creano delle riserve per far fronte a emergenze o per pagare tasse a sorpresa” commenta la vicepresidente di Unimpresa, Maria Concetta Cammarata.

Secondo la ricerca dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia aggiornati al terzo trimestre dello scorso anno, il totale della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è salito, negli ultimi 12 mesi, di 173,5 miliardi (+4,22%) dai 4.116,9 miliardi di settembre 2016 ai 4.290,5 miliardi di settembre 2017. In media, gli attivi di bilancio delle famiglie sono cresciuti al ritmo di 14,4 miliardi al mese. Nel dettaglio, l’ammontare complessivo detenuto nei conti correnti e in banconote è salito di 55,9 miliardi (+6,77%) da 827,7 miliardi a 883,7 miliardi; in lieve calo di 14,9 miliardi (-3,18%), invece, il totale dei depositi, scesi da 471,3 miliardi a 456,3 miliardi.

Si registra un crollo delle obbligazioni, in discesa di 56,07 miliardi (-14,61%) da 383,9 miliardi a 327,8 miliardi. C’è una crescita assai rilevante dei titoli azionari detenuti nei portafogli finanziari delle famiglie: in un anno il totale è salito di 87,4 miliardi (+9,67%) da 903,9 miliardi a 991,3 miliardi. Aumento significativo anche dei fondi comuni, saliti di 42,7 miliardi (+9,02%) da 474,5 miliardi a 517,3 miliardi; in crescita le riserve assicurative di 55,3 miliardi (+5,89%) da 938,6 miliardi a 993,9 miliardi. I crediti finanziari sono saliti di 519 milioni (+3,72%) da 13,9 miliardi a 14,4 miliardi, mentre gli altri conti attivi e passivi (si tratta in buona parte di crediti commerciali) sono cresciuti di 2,6 miliardi (+2,56%) da 102,9 miliardi a 105,5 miliardi.

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