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UILTEC TRENTINO ALTO ADIGE SUEDTIROL * CENTRALI HDE – HYDRO DOLOMITI ENERGIA: « INVITIAMO FUGATTI E TONINA AD ESSERE ATTENTI SUL FUTURO DELLE ASSEGNAZIONI DELLE CONCESSIONI »

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17.04 - giovedì 27 giugno 2019

Leggiamo sulla stampa locale i risultati di una storica sentenza emessa dalla Commissione Tributaria di secondo grado con cui si aggiornano gli oneri catastali maggiorandoli. Per quanto ci riguarda non entriamo nel merito di questa sentenza anche perché sono problematiche per giuristi tributari. Cogliamo invece l’occasione per evidenziare la situazione delle centrali idroelettriche trentine in presenza di questa ulteriore “stangata economica”. Sommariamente elenchiamo vari oneri che sono previsti per la produzione idroelettrica:

1) cessione gratuita annuale alla PAT di circa 150 milioni di kwh in base all’art. 13 del DPR del 31-08- 72;

2) canone di concessione idrico in base al Testo Unico sulle Acque (Regio Decreto n.1775 dell’11 dicembre 1933), il gestore di un impianto idroelettrico deve corrispondere la quota di concessione in base alla potenza nominale media annua dell’impianto;

3) sovracanoni per i Bacini Imbriferi Montani (BIM) introdotto con la Legge n.959 del 27 dicembre 1953 pagato dagli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW, che equivalgono a circa 60 milioni di euro;

4) per ultimo ma non meno importante ci sono i Deflussi Minimi Vitali (DMV) previsti dal Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (PGUAP – D.P.R. 15/2/2006 della provincia di Trento), che stabiliva l’obbligo del rilascio di un deflusso minimo vitale (DMV), secondo i valori previsti da una specifica cartografia, aggiornata in varie occasione e che per i gestori degli impianti hanno un costo elevato poiché in tutta l’arco alpino i DMV provinciali Trentini sono tra i più generosi in fatto di rilascio acqua.

Le centrali idroelettriche sono una fonte di ingenti utili per il territorio trentino, sia in termini di ritorno di tasse sia di redditività ma non vorremmo che questi continui balzelli portino alla “strozzatura” di una delle principali ricchezze del nostro territorio anche in vista nel prossimo periodo (anni 2022 e 2023) delle gare per il rinnovo delle concessioni idriche che stanno andando in scadenza. Per giunta con il tempo (e centrali nucleari Francesi permettendo) la tariffa elettrica media italiana dovrà allinearsi a quella Europea che è del 30% inferiore.

Per vincere le gare certamente saranno necessari molti euro pensiamo solo che la società Bolzanina Eisackwerk per acquisire le concessioni di due centrali idriche bolzanine ex Enel(Rio Pusteria e S.Antonio) ha presentato ed attuato progetti di ambientalizzazione per circa 100 milioni di euro.

In qualità di rappresentanti dei lavoratori siamo preoccupati perché in questi anni abbiamo solo visto elargire dividendi sostanziosi ai soci proprietari delle aziende idroelettriche e ridurre gli istituti sociali ai lavoratori. Auspichiamo che non si pensi di partecipare alle gare per il rinnovo delle concessioni idriche continuando con questo gioco e cioè togliendo soldi ai lavoratori con i quali partecipare alle gare. Anticipiamo subito che su questo saremo vigili ed attenti e ci troveremo sempre in disaccordo. Invitiamo il presidente Fugatti e l’ assessore Tonina ad essere scrupolosamente lungimiranti e attenti sul futuro delle assegnazioni delle concessioni.

 

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Segretario Generale Uiltec Trentino Alto Adige Suedtirol

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