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UILTEC – TRENTINO ALTO ADIGE SÜDTIROL * DIGHE: « IL GRUPPO DOLOMITI ENERGIA TAGLIA SULLA SORVEGLIANZA DELLE OPERE, A RISCHIO LA SICUREZZA DEI CITTADINI E DI INTERI TERRITORI »

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15.14 - domenica 7 febbraio 2021

Gruppo Dolomiti Energia taglia sulle dighe, a rischio la sicurezza dei cittadini e di interi territori. Siamo sconcertati e preoccupati da quanto fatto in questi giorni da Hydro Dolomiti Energia, la quale sta assumendo nuovi lavoratori a basso costo per la sorveglianza e il mantenimento delle dighe, rimuovendo però gli attuali guardiani per una mera politica di risparmio. È bene riepilogare quanto avvenuto sino ad adesso in merito alle guardianie in Hydro Dolomiti Energia (Hde).

Da anni già combattiamo e critichiamo il progetto Ariosto utilizzato in Hde: progetto sperimentale, riguardante i guardiani delle dighe, fallito in tutta Italia e permanente ad oggi solo in Trentino. Un progetto talmente insostenibile da portare alcuni lavoratori, che ne facevano parte nella nostra provincia, al licenziamento o al trasferimento con il risultato che ne restasse uno solo, per il quale si auspicava una soluzione migliorativa. Il nuovo progetto, presentato per la prima volta nel 2018 da Hydro Dolomiti Energia, prende spunto (peggiorandolo) dal progetto Ariosto e comprende un intreccio di: part- time, lavoro a basso costo (su tutte le indennità economiche) e soprattutto turni plurigiornalieri in guardiania attorno a 2000 metri di altitudine ed in completo isolamento per poco più di 1000 euro al mese. Le dighe coinvolte saranno tutte, quindi:

Diga PONTE PIA’ (Stenico)
Diga MALGA BISSINA (Daone)
Diga MALGA BOAZZO (Daone)
Diga PONTE MURANDIN (Daone)
Diga CARESER (Peio)
Diga PIAN PALU’ (Peio)
Diga PEZZE’ DI MOENA (Moena)
Diga STRAMENTIZZO (Castello – Molina di Fiemme e Anterivo – BZ) Diga COSTABRUNELLA (Pieve Tesino)

Diga VAL NOANA (Imer)
Diga PRADASTUA (Brentonico)

In definitiva un lavoro in condizioni insostenibili per qualsiasi persona. L’aggravante di questo nuovo progetto è che verrà applicato non a pochi lavoratori, ma a 20 nuovi giovani, che andranno a sostituire a breve gli attuali guardiani (che verranno adibiti ad altra mansione) e pensionandi. Sottolineiamo che le persone che andranno ad essere sostituite hanno una competenza e una formazione molto specializzata, che l’azienda non vuole assolutamente replicare per i nuovi assunti “low cost”.

Ribadiamo un tema cardine e pericoloso di questo lavoro: la permanenza in totale isolamento e solitudine nelle dighe (1 persona per turno). È infatti ormai oggetto di studi conclamati la rischiosità dal punto di vista psicologico del lavoro in solitudine, poiché lontano dalla famiglia e da qualsiasi contatto sociale. Dal punto di vista fisico, invece, dobbiamo sottolineare come si tratti di un lavoro svolto in luoghi impervi, pericolosi e difficilmente raggiungibili dai soccorsi. Infatti, qualora si verificasse un malore fisico od un incidente (considerata la tipologia di lavoro), nonostante la dotazione di sistemi d’allarme, i quali si attivano solo se il lavoratore è in condizioni di poterli attivare, i soccorsi potrebbero giungere sul luogo parecchio tempo dopo, in alcune zone solo mediante elicottero e, in condizioni meteo non idonee, nemmeno con quest’ultimo.

Per questo tutti i guardiani, non facenti parte del Progetto Ariosto, hanno delle turnistiche basate su un solo pernottamento in diga e dei trattamenti, seppur risalenti ai lontani anni 90, più proporzionati al lavoro svolto.
L’azienda era inoltre partita da una proposta incomprensibile di addirittura 7 giorni consecutivi di permanenza in diga, per poi presentare comunque uno schema di turni plurigiornaliero (5 giorni).

Nel corso di questi anni abbiamo tentato in più incontri sindacali di far capire le nostre ragioni e ci siamo sempre opposti tanto da arrivare ad un esito negativo della trattativa nel primi mesi del 2020. L’azienda ha quindi deciso di andare ugualmente per la propria strada, senza ascoltare ragioni e ci troviamo ad oggi con delle selezioni ed assunzioni in atto con dei trattamenti decisi unilateralmente.

Come Uiltec siamo stufi di sentire di tagli ai giovani in una continua penalizzazione, che già li vede in grosse difficoltà e sempre più poveri. Esiste inoltre un pericolo concettuale enorme: che la logica del risparmio prevalga sul buon senso e sull’adeguata professionalità e formazione, soprattutto se questo ragionamento viene applicato in impianti (dighe) così complessi e pericolosi, dove si rischia di minare la sicurezza della collettività.

Noi della Uiltec naturalmente vogliamo le nuove assunzioni, ma che siano: integrative, a parità di trattamento degli attuali guardiani, a parità di formazione e quindi,

consentitecelo, a pari dignità. Vogliamo che gli attuali guardiani permangano sulle dighe per formare progressivamente i nuovi assunti, come sempre fatto, e che si presti maggiore attenzione alle tempistiche di assunzione/pensionamento. Siamo pronti ad aprire una vertenza per difendere tali principi e faremo appello a tutte le forze politiche, dai sindaci dei comuni interessati ai presidenti delle comunità di valle dei territori coinvolti al fine di sensibilizzarli tema che è prioritario per il nostro territorio.

Il lavoro svolto dai guardiani è fondamentale, poiché composto da mansioni delicate, quali ad esempio la gestione ed il monitoraggio di cedimenti/spostamenti della terra/roccia, fondamentali per la prevenzione di disastri, purtroppo già avvenuti in passato e che non vogliamo neanche citare.

 

*

Alan Tancredi
Segretario Generale Regionale Trentino Alto Adige Südtirol U.I.L.T.E.C. – UIL

Giuseppe Di Chiara
Segretario Settore Elettrico Gas-Acqua ed Ambiente

Trentino Alto Adige Südtirol U.I.L.T.E.C. – UIL

 

 

Foto: archivio Opinione

 

 

 

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