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UILTEC – TRENTINO ALTO ADIGE SÜDTIROL * LICENZIAMENTI AQUASPACE: ” I LAVORATORI HANNO SUBITO E STANNO SUBENDO UNA SITUAZIONE DELLA QUALE NON SONO RESPONSABILI “

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13.34 - venerdì 11 maggio 2018

La comunicazione dei 4 licenziamenti in Aquaspace è stata una pessima notizia non solo per i licenziamenti in sé ma soprattutto per le probabili responsabilità dirette dell’ azienda che pongono i licenziamenti di Aquaspace su un piano diverso dai licenziamenti “comuni”, motivo per cui l’ azienda non ha potuto fare ricorso agli ammortizzatori sociali.

Preoccupanti le dichiarazioni del Padrone di Aquafil, Aquaspace e Tessil4 apparse oggi sui quotidiani.

Dichiarazioni il cui tenore non ci stupisce visto quanto accaduto dal 2013 in poi.

Il 2013 è uno spartiacque importante nelle relazioni industriali, soprattutto in Aquafil perché quando ci furono i tagli sulle retribuzioni nacque un fronte di contestazione e critica alle politiche aziendali che non è mai stato ascoltato e nemmeno le proposte che abbiamo presentato.

La mancata applicazione nel 2014 dell’ articolo 2112 c.c. nel trasferimento del reparto Master da Aep a Aquafil che abbiamo dovuto far rispettare con l’ intervento di un avvocato, i 750.000 euro di contributi provinciali rifiutati, i provvedimenti disciplinari finiti davanti ad un giudice perché l’ azienda non ha mai voluto conciliare, la chiusura della Borgolon e non ultimo lo stato di agitazione in Aquafil nel quale abbiamo chiesto un segnale di distensione per i lavoratori che dal 2014 hanno visto tagliare le retribuzioni degli integrativi aziendali chiedendo un ammorbidimento delle trattenute nel secondo livello per malattia, sono segnali di una relazione sindacale che non c’ è, a meno che non sia subordinata ai voleri aziendali.

A fronte dei record dei bilanci degli ultimi 4 anni ( fatturato-ebitda-utile ) abbiamo chiesto di restituire ai lavoratori e lavoratrici una piccola parte. No. “ Se volete è così, altimenti No”

Parole che sono divenute un mantra. Abbiamo dovuto prendere le nostre debolezze sindacali e spesso tacere per evitare di traferire completamente le relazioni sindacali dal giudice e soprattutto per evitare che il clima delle aziende si traformasse negativamente per i lavoratori.

Ora qualcuno o qualcosa sta dicendo No al padrone e ineluttabile è, che come sempre pagano i più deboli, i meno protetti quelli che guadagnano la 18esima parte di un dirigente, uno di quei dirigenti che dicono sempre No.

I lavoratori hanno subito e stanno subendo una situazione della quale non sono responsabili, vedremo di chi sarà la responsabilità di questa brutta storia del depuratore.

Faccio una domanda: “ Chi li ha messi in questa situazione?” Perché dalle dichiarazioni sembra che esista un responsabile. Alle OO.SS. piacerebbe sapere chi è. Dalle dichiarazioni sembra che ci siano delle responsabilità della Pat. Quali sono? “Doveva pensarci prima”? che è come: “ così impari”?
Le dichiarazioni sugli organi di stampa sono preoccupanti, la Uiltec non condivide il tenore e il merito di quanto dichiarato e comunica che si rivolgerà a tutti gli organi competenti per la tutela dei lavoratori.

 

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Segretario Regionale
Uiltec del Trentino Alto Adige Südtirol

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