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UIL TRASPORTI – TRENTINO * AGGRESSIONI A BORDO TRENO: ” OPPORTUNO FORNIRE UN DEFIBRILLATORE SU OGNI CONVOGLIO “

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11.36 - venerdì 9 marzo 2018

Siamo tra le organizzazioni sindacali che hanno aperto già da tempo una vertenza complessiva sul tema della sicurezza.

A partire dal tema delle aggressioni a bordo treno, nell’ultimo periodo si sono consumati due scioperi , il primo a settembre scorso e il secondo a dicembre per affermare la sicurezza sia per i lavoratori che vi operano sia per viaggiatori .

E qualche risultato lo abbiamo conquistato.

Sempre nell’ambito della sicurezza a bordo treno, su sollecitazione del Rappresentante Lavoratori alla Sicurezza, in data 23 febbraio u.s., abbiamo inviato alla Società Trenitalia e agli assessorati competenti delle due Province Autonome di  Trento e Bolzano,  una  richiesta  di  acquisto  finalizzata  a  garantire  un  primo soccorso, dotando ogni treno Regionale di un defibrillatore.

Le procedure operative per attuare uno specifico piano d’intervento, che preveda per ciascun punto della rete ferroviaria i modi più efficaci al fine di garantire un soccorso  qualificato  nei  tempi  più  rapidi  possibili,  anche  per  il  trasporto  degli infortunati, purtroppo ancora oggi è un problema aperto.

Le particolari situazioni di complessità ortografica di alcuni punti della rete ferroviaria della nostra regione rendono difficile interventi urgenti, ma  anche nelle situazioni maggiormente favorevoli resta oggettiva la difficoltà in termini di tempo di un intervento da parte degli operatori sanitari.

Proprio in relazione all’atipicità dell’ambiente ferroviario e dei treni lungo la linea, crediamo sia opportuno fornire un defibrillatore a bordo treno, volto a garantire i primi soccorsi sia per il personale che per i viaggiatori stessi.

Le  statistich  dicono che utilizzando un defibrillatore  nei  3-5  minuti  dall’arresto cardiaco, la sopravvivenza aumenta fino al 70%.

In Italia le malattie cardiovascolari sono la causa del 41 % dei decessi mentre le morti cardiache improvvise, il cui decesso avviene entro un ora dall’insorgere dei sintomi, colpiscono ogni anno tra i 45.000 e i 60.000 italiani.

L’unica manovra “salvavita che deve essere effettuata al più presto è la defibrillazione.

Tale strumento è già obbligatorio per le società sportive e dilettantistiche ed è “fortemente raccomandato” nei luoghi difficilmente raggiungibili come i treni   ( deliberazione IX /4717 del 23/01/2013) del Ministero della salute.

Per questo motivo chiediamo il coinvolgimento della cittadinanza per sensibilizzare le istituzioni locali e la società Trenitalia affinchè le stesse garantiscano quanto da noi richiesto,  per il bene comune dell’intera collettività.

Auspicando altresì che tali strumenti vengano estesi a tutte le aziende che trasportano viaggiatori.

La nostra intenzione è quella di aprire un percorso condiviso, finalizzato a realizzare quanto da noi richiesto.

Ci auguriamo che, diversamente da quanto avvenuto sul tema delle aggressioni a bordo treno, la provincia autonoma di Bolzano (così come avvenuto con la provincia autonoma di Trento) si dimostri in questo caso più sensibile e disponibile al confronto.

 

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