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UIL TEC – TRENTINO: SMART WORKING – DPCM: « LA NUOVA PROCEDURA SEMPLIFICATA PER FERIE E PERMESSI, DAL 1° AGOSTO CON I MODELLI PREDISPOSTI DAL MINISTERO DEL LAVORO » (I 10 PUNTI)

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14.58 - martedì 28 luglio 2020

Per effetto dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) adottati nei mesi scorsi, il datore di lavoro può decidere in via autonoma di far lavorare i dipendenti fuori sede, senza l’accordo individuale richiesto dalle regole ordinarie (legge 81/2017) ed effettuare la relativa comunicazione al ministero secondo una procedura semplificata. Queste regole sono valide fino al 31 luglio, a meno che lo stato di emergenza venga prorogato.

A fronte di ciò, dal 1° agosto si adotterà una nuova procedura che prevede l’invio di una comunicazione “semplificata”, analoga a quella attuale, effettuata con i modelli predisposti dal ministero, a cui va allegato un file contenente l’elenco dei lavoratori coinvolti.

Viene però aggiunto che l’accordo è detenuto dal datore di lavoro, che dovrà esibirlo al ministero, all’Inail e all’Ispettorato nazionale del lavoro per attività di monitoraggio senza doverlo trasmettere al ministero. Il chiarimento era molto atteso dalle imprese, soprattutto dai grandi gruppi, se si pensa che Poste italiane ha circa 19mila smart workers, l’Enel 14mila, l’Eni 13mila, che temevano dal 1° agosto di dover richiamare migliaia di dipendenti per la firma degli accordi individuali, con il rischio di assembramenti che avrebbero potuto compromettere la salute e la sicurezza. Il governo si è impegnato a prolungare la procedura semplificata per il ricorso allo smart working, in alternativa, all’interno del decreto Lavoro che però vedrà la luce solo all’inizio di agosto. Nella prima settimana di agosto, poi, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo convocherà le parti sociali a un tavolo per aprire il confronto sulla regolazione del lavoro agile che ha coinvolto 1,8 milioni di lavoratori nel privato.

Lo smart working in un’azienda privata è compatibile con la fruizione dei permessi orari? In teoria, visto che si tratta di lavoro flessibile ed auto organizzato per definizione, non si dovrebbe aver bisogno di prendere permessi.

La domanda è interessante perché riguarda un aspetto della vita lavorativa che ultimamente interessa molti dipendenti. L’interpretazione proposta nella domanda in realtà non è corretta: lo smart working è una modalità di esecuzione del lavoro dipendente che prevede diverse formule di organizzazione, sia degli spazi sia dell’orario, ma non esclude affatto la possibilità di prendere permessi retribuiti o fruire delle ferie, entrambi istituti legati al proprio CCNL. E’ vero che c’è maggior flessibilità nell’organizzazione del tempo, che consente ad esempio di gestire meglio il rapporto fra vita privata e vita lavorativa. Ma se un impegno impedisce di lavorare, è corretto prendere un permesso orario o un giorno di ferie. In questi casi, si attivano gli stessi strumenti contrattuali previsti ordinariamente, quindi si chiedono i permessi previsti dal proprio contratto.

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