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UIL SCUOLA – TRENTO * PROTOCOLLO D’INTESA: « PACTA SERVANDA SUNT, SIAMO A QUASI DUE MESI DALLA FIRMA CON IL PRESIDENTE FUGATTI E NULLA ANCORA SI MUOVE »

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17.33 - lunedì 14 febbraio 2022

Siamo a quasi due mesi dalla firma del Protocollo d’Intesa con il Presidente Fugatti e nulla ancora si muove: nessun incontro con il decisore politico in merito alle direttive (da inviare all’APRaN) che si intendono impartire al fine di chiudere l’accordo contrattuale per il triennio 2019 – 2021.

Nell’ultimo periodo il Presidente dell’Agenzia Negoziale, avvocato Baracetti, sta incontrando le diverse sigle sindacali: oggi è stata la volta della UIL Scuola.
Il nostro Sindacato, che ha fortemente voluto e ottenuto l’impegno finanziario per i rinnovi, ha le idee chiare: dobbiamo rimediare agli errori che sono stati commessi nel 2010 e nel 2014.
Buoni stipendi. La vera valorizzazione passa dal rinnovo dei contratti di lavoro: perché un contratto bloccato disconosce la qualità del lavoro e colpisce tantissimi bravi lavoratori della scuola a fronte di quei pochissimi che hanno effettivamente sbagliato mestiere.

Contratto unico. Chiediamo un unico contratto per tutto il personale scolastico: non c’è ragione di avere un contratto per il personale docente ed uno per il personale non docente.
Al centro il lavoro d’aula. Serve un contratto chiaro, senza ambiguità, che rimetta al centro e valorizzi il lavoro che si fa in classe: ripristiniamo le indicazioni del contratto nazionale sulle ore da destinare agli organi collegiali.

No alle mance, sì alla card formativa. Introdotta dal duo Renzi – Rossi, la cosiddetta valorizzazione del merito ha preso fin da subito la forma di mancia da destinarsi a pochi, attraverso procedure non verificabili, privo di oggettività, misurabilità, trasparenza. Anche in Trentino il personale di scuola ha diritto di poter scegliere l’oggetto della propria formazione ed il soggetto che la offre. Utilizziamo i denari stanziati per la valorizzazione al fine di attribuire la card formativa, così da permettere la copertura delle spese sostenute per l’aggiornamento. La card per una formazione libera, come libero deve essere l’insegnamento!

Carriera e professionalità. UIL Scuola è nettamente contraria all’attribuzione di gradi e stellette (spacciati per meritocrazia), che valorizzino compiti e procedure a scapito della didattica. La professionalità si gioca prioritariamente in classe; è illogico pensare che l’unica valorizzazione per questa nostra professione possa legarsi a compiti meramente organizzativi. Per progredire nella carriera non deve essere necessario abbandonare i ragazzi e l’aula. Diamo al personale scolastico la possibilità di spendere ulteriormente la propria professionalità, oltre gli obblighi contrattuali di base, potenziando la contrattazione d’Istituto e aumentando le risorse da destinare al fondo unico per tutto il personale.

Le norme vigenti già permettono di potenziare le attività di collaborazione di tipo organizzativo e funzionale. Al Collegio docenti va riconosciuta la competenza di individuare con trasparenza ulteriori figure di coordinamento pedagogico e didattico. Servono risorse economiche, non chiacchiere!

Mobilità. Dal dirigente scolastico al personale ATA la possibilità di trasferimento da una sede ad un’altra deve avvenire in modo trasparente, al pari della mobilità del personale docente. Per tutto il personale della scuola si passi dalla logica dei vincoli, perseguita dalle logiche della “buona scuola in salsa trentina”, alla logica della premialità: ché la continuità didattica, ma anche quella amministrativa deve essere valorizzata. Comunità scolastica: recentemente introdotta nel CCNL da apposito articolo contrattuale. Le diverse comunità scolastiche debbono anche in Trentino diventare realtà concreta. È necessario potenziare il confronto al loro interno, restituendo alla contrattazione decentrata materie che sono state sottratte al dialogo tra le parti. UIL Scuola chiede che il tavolo negoziale sia lo strumento efficace e flessibile per trasformare in misure contrattuali le norme fissate dalla legge.

Al decisore politico chiediamo quindi di avviare tempestivamente il confronto tecnico – politico: ricerchiamo all’interno della via contrattuale la possibilità di valorizzare tutte le persone di scuola.

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