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UIL – FPL / TRENTINO * ADDETTI CURA ALLA PERSONA: TOMASI, « ANALIZZARE I SERVIZI EROGATI E CAMBIARE LA MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE »

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15.59 - sabato 31 agosto 2019

LA CRISI DEL LAVORO DI CURA E L’ASSENZA DI PERSONALE QUALIFICATO. Nel frattempo la Provincia s’inventa nuovi profili.

Da molti anni la UIL FPL denuncia una continua riduzione del personale di cura, ma la questione ormai sta dilagando in tutti i quei settori che si occupano d’assistenza alla persona, compreso quello 0-3.

Opertori OSS e Infermieri irreperibili nelle APSP (ex Case di Riposo) e nelle RSA, specialmente nelle strutture periferiche anche dell’APSS. Inoltre il problema comincia a diventare importante anche per quanto riguarda le Educatrici dei nidi che si occupano tutti i giorni dei nostri bimbi più piccoli.

Quali soluzioni per rendere questi posti più appetibili?

Solo retribuzioni più alte?

Contratto unico con la sanità per Infermieri e OSS? E per gli\le educatori\trici?

Forse dovremmo avere veramente il coraggio di ragionare puntualmente su questi servizi, sostenere i professionisti che in questi servizi lavorano e garantire un trattamento migliore, non solo economico, di quello sanitario.

L’attività svolta in queste strutture non deve essere solo di “cura della malattia” (il posto deputato a questo è appunto l’ospedale) ma cura della Persona, garantendo una vita il più possibile normale agli utenti che nelle strutture vivono. Per fare questo si devono analizzare i servizi erogati e cambiare la modalità di assegnazione del personale: come UIL FPL chiediamo ormai da anni di ragionare in modo diverso sui parametri perchè non siano uno sterile calcolo matematico ma una valutazione ponderata dei bisogni delle persone. Solo così gli operatori del settore potranno essere parte integrante e attiva del sistema, non “semplici sanitari” ma professionisti dell’assistenza.

Nei nidi invece la questione retributiva è una variabile importante: strutture ormai completamente esternalizzate al Terzo settore, non riconoscono retribuzioni concorrenziali  a giovani laureate. Infatti tutte le educatrici dei nidi hanno alta formazione ma retribuzioni non superiori a € 1.100,00/1.200,00: non il massimo per persone con laurea e master!

Nel frattempo la Provincia vaglia l’ipotesi di creare una nuova figura professionale, dedicata all’assistenza domiciliare, che supplisca alle carenze di personale OSS: forse prima di inventarsi soluzioni sarebbe bene capire quale servizio l’Ente pubblico voglia garantire alla popolazione trentina.

 

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La Segretaria Provinciale

UIL FPL Enti Locali

Marcella Tomasi

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