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UFFICIO STAMPA FORZA ITALIA * INTERVISTA A PRESIDENTE BERLUSCONI – CORRIERE DELLA SERA: « FUTURO DI DRAGHI? LA SUA AUTOREVOLEZZA ED ESPERIENZA SONO UN PATRIMONIO DEL QUALE L’ITALIA DEVE PROFITTARE »

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08.42 - lunedì 29 novembre 2021

SINTESI INTERVISTA CORRIERE DELLA SERA – 29/11/2021

 

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Di Paola di Caro –

Siamo a un punto di svolta del lavoro del governo, tra nuove misure per fermare l’epidemia e la manovra da varare: il suo bilancio?
«Di fronte all’emergenza creata dalla pandemia, siamo stati i primi a proporre la nascita di un governo aperto a tutte le forze vive della nazione. Si trattava di fronteggiare una situazione sanitaria molto grave e di far ripartire l’economia, sprofondata in una crisi altrettanto grave. Fino ad oggi, obiettivamente, ci stiamo riuscendo. Una volta tanto gli indicatori italiani, sia sanitari che economici, sono migliori di quelli di molti altri Paesi europei. Certo l’emergenza è tutt’ altro che conclusa, la strada da fare è ancora lunga. L’affacciarsi di nuove varianti, per di più, può compromettere i buoni risultati ottenuti finora».

Cosa chiedete ancora al governo, lei e il suo partito?
«Di continuare a lavorare con serietà, assicurando la stabilità e l’unità del Paese. Siamo persone responsabili e sappiamo che questo governo è sostenuto da forze politiche che in circostanze ordinarie sarebbero fra loro antagoniste. Non possiamo attenderci che realizzi tutto quello che farebbe un governo di centrodestra. Peraltro il governo ha attuato gran parte delle nostre proposte: è di questi giorni la riduzione dell’Irpef e dell’Irap, un segnale che considero molto positivo».

È sempre convinto che il governo debba arrivare a fine legislatura?
«Il governo deve rimanere in carica per tutto il tempo necessario, fino al 2023, fin quando saremo usciti dall’emergenza. Allora si potrà tornare alla naturale alternanza fra due schieramenti in competizione fra loro». Il suo sostegno al governo, si dice, è per avere strada libera al Quirinale…
«Ho già avuto occasione di dire che non intendo occuparmi di Quirinale fino a quando il presidente Mattarella sarà in carica. Io per primo ho voluto l’attuale governo di emergenza in un momento d’emergenza per il Paese. Penso non si debba ridurre a piccole tattiche e a calcoli di convenienza la scelta del nuovo capo dello Stato e dell’operato del governo».

Ma per Draghi che ruolo futuro immagina?
«Sono convinto che Draghi sia una grande risorsa per la Nazione. Del resto sono stato io personalmente a volerlo governatore di Bankitalia e poi presidente della Bce. L’ottimo lavoro che ha svolto e che sta svolgendo conferma la bontà di quelle scelte. Dire oggi quale ruolo ricoprirà in futuro è decisamente prematuro, ma l’autorevolezza e l’esperienza di Draghi sono un patrimonio del quale l’Italia deve profittare».

È stato firmato l’accordo di collaborazione tra Italia e Francia, i suoi alleati sembrano preoccupati: lei?
«Comprendo le preoccupazioni, frutto di antiche incomprensioni. Ma io credo che si debba guardare avanti. Il rafforzamento del rapporto strategico fra i grandi Paesi fondatori dell’Unione Europea è nella logica delle cose – soprattutto dopo la Brexit – ed è nostro interesse nazionale partecipare a questo processo, che ci consente di avere un ruolo più forte in Europa».

È venuto a mancare Ennio Doris: un suo ricordo?
«Partecipando ai funerali di Ennio, ho toccato con mano quanto fosse amato dalle persone: dalla sua splendida famiglia, dai suoi amici, dai suoi collaboratori, dalle tante persone alle quali aveva fatto del bene. Per me è stato un amico sincero, leale, saggio, di straordinaria lucidità e intelligenza. È stato un grande privilegio essere suo amico».

 

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Foto: tratta da Corriere della Sera

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