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TUTELA MIGRANTI: MINISTRO ORLANDO RASSICURA IL PRESIDENTE CASSAZIONE CANZIO

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17.18 - martedì 14 febbraio 2017

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, in merito alle preoccupazioni espresse questa mattina dal Primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio circa il decreto legge sulla protezione internazionale, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, «rassicura che lo scopo del testo varato è proprio quello di rafforzare le garanzie nel giudizio di primo grado e assicurare l’effettività della tutela del migrante, ma nel contempo anche di apprestare gli strumenti necessari per evitare il rischio che la giurisdizione possa essere travolta dall’impatto di fenomeni sociali che hanno assunto dimensioni sconosciute nel passato».

Orlando precisa in un comunicato stampa che «la lunghezza delle procedure, ad oggi, crea un limbo che penalizza chi ha diritto all’asilo, costringendolo ad una estenuante situazione di incertezza, e favorisce, per altro verso, l’utilizzo improprio della procedura di richiesta d’asilo da parte di chi non ne ha diritto, nella speranza di allungare i tempi di permanenza nel Paese. Lo scopo del decreto -prosegue il Ministro è rispondere a queste criticità non mortificando in alcun modo il contradditorio dinnanzi al giudice di primo grado, garantendo che si articoli per iscritto secondo cadenze temporali ben definite. Su questo terreno le preoccupazioni credo siano legittime e salutari -sottolinea Orlando-, soprattutto se vengono da una voce autorevole come quella del Primo Presidente della Cassazione, pertanto credo che il confronto sia di grande utilità».

Nella nota si legge ancora: «Voglio, però, rassicurare sul fatto che il  giudice di primo grado sarà tenuto, per espressa previsione del decreto legge, a fissare l’udienza quando valuterà la necessità di sentire personalmente il richiedente asilo; quando riterrà indispensabile che le parti diano chiarimenti; quando darà luogo alla fase istruttoria per la raccolta di prove diverse dai documenti e in ogni altro caso in cui l’impugnazione si fonderà su elementi non emersi nel corso della procedura amministrativa dinnanzi alla commissione».

Secondo il Ministero di via Arenula «Il richiedente asilo potrà inoltre chiedere al giudice di essere sentito, e spetterà a quest’ultimo valutare se l’ascolto diretto sarà o meno necessario. Il dibattito parlamentare potrà contribuire a raccogliere le istanze di ulteriore rafforzamento delle garanzie del giudizio di primo grado». Il Ministro conclude evidenziando come «Quanto al ruolo che sarà consegnato alla Corte di Cassazione competerà a questa valutare di volta in volta se le questioni dedotte con il ricorso siano di tale importanza – nella prospettiva dell’uniformità dell’interpretazione – da richiedere la trattazione in udienza pubblica o se possano essere esaminate in camera di consiglio. Il decreto legge altro non fa, dunque, che porre le condizioni perché la concreta specificità dei casi sottoposti alla cognizione dei giudici, di merito o di legittimità, determini le più efficienti ed efficaci forme di trattazione dei ricorsi. Inoltre, l’introduzione della specializzazione costituisce un ulteriore elemento di garanzia».

 

 

 

 

 

Foto: da pagina Facebook Cinformi (Pat)

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