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TRENTINO IN AZIONE * ISTRUZIONE E COVID: « SÌ ALLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE, MA SI ADEGUINO I PROTOCOLLI DI SICUREZZA »

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17.28 - domenica 28 marzo 2021

Il tema dell’apertura e chiusura delle scuole di ogni ordine e grado occupa ormai da mesi il dibattito politico e le pagine di quotidiani e social media, che vedono alternarsi slogan lanciati da più parti per contrapporre posizioni “a favore” o “contro” la didattica a distanza.

Ma la questione è molto più che uno scontro tra tifoserie, come qualcuno vorrebbe farlo sembrare. Dietro la possibilità di mantenere l’attività didattica in presenza c’è innanzitutto il diritto dei nostri bambini e ragazzi di proseguire nel percorso scolastico ed educativo, fondamentale anche per lo sviluppo della loro personalità tramite le relazioni ed i contatti che solo una regolare frequentazione con docenti, amici e compagni di scuola può garantire. Ma c’è anche la necessità dei genitori di gestire e organizzare la propria attività lavorativa sulla base delle esigenze famigliari, che sono state ripetutamente stravolte nel corso dell’ultimo anno e che restano ancora prevalentemente in carico alle mamme.

Ad un anno ormai dall’inizio della pandemia, la priorità di garantire il più possibile la didattica in presenza è innegabile e non può essere messa in discussione. Altrettanto innegabile però è la necessità di coniugare questo diritto con quello della salute di personale scolastico, bambini, famiglie e tutta la comunità.
Il punto centrale è esattamente questo: solo l’implementazione di misure idonee ad evitare che le scuole si trasformino in luoghi di diffusione del contagio potrà consentire non solo la riapertura delle scuole ma – ciò che veramente conta – una ripresa stabile e continuativa dell’attività didattica in presenza.

A differenza di mesi fa, gli strumenti ed i protocolli per realizzare questo obiettivo oggi ci sono e chiunque parli di riapertura delle scuole senza definire come farlo in sicurezza è palesemente solo alla ricerca di facili consensi. Trentino in AZIONE ha sempre mantenuto alta l’attenzione sul tema della riapertura in sicurezza delle scuole, portando idee e proposte alla Giunta Provinciale elaborate dai diversi Gruppi tematici attivi in Trentino. In particolare, molte sono state le sollecitazioni portate dal Gruppo Sanità, coordinato da Monia Zuntini; dal Gruppo Scuola e Università, con le referenti Alessandra Pastore e Martina Menegat; da Laura Scalfi, membro del Comitato Promotore trentino e nazionale di AZIONE con delega alla Scuola.

Crediamo infatti che ciò di cui famiglie e ragazzi hanno bisogno siano idee e proposte concrete per provare, insieme, a trovare soluzioni che consentano rapidamente e stabilmente il ritorno ad una situazione il più possibile di normalità. Siamo consapevoli che NON esistono soluzioni ovvie e che siano garanzia di successo e per questo non siamo d’accordo con chi tenta di banalizzare e riportare il dibattito unicamente sul tema di “apertura o chiusura”. Certamente non è facendo leva sull’esasperazione delle persone che si risolveranno i problemi di famiglie e bambini.

Per questo la decisione del presidente Fugatti e dell’assessore Bisesti di anticipare le decisioni del Governo e riaprire le scuole fino alle elementari già dal 29 marzo, al di là della dubbia legittimità di questo provvedimento in contrasto con il DPCM attualmente in vigore, appare come una decisione improvvisata e sconclusionata solo per inseguire un presunto consenso.

• Come potranno essere risolutivi 3 soli giorni di didattica in presenza prima della chiusura per le vacanze di Pasqua?
• Non sarebbe stato meglio utilizzare queste giornate per approntare protocolli per una riapertura in sicurezza in vista del nuovo DPCM che – pare ormai certo – consentirà la didattica in presenza anche nelle zone rosse?

• La Giunta e l’Assessore si stanno occupando dell’organizzazione della didattica per recuperare le attività perse nel corso dell’ultimo anno?
• Quanto personale scolastico è stato vaccinato? In attesa di una copertura ampia del personale, sono stati decisi protocolli per aumentare il livello di sicurezza (come la fornitura giornaliera di mascherine FFP2)?
• Prima della riapertura, è stata fatta una fotografia della situazione? E’ stato organizzato un piano minimo di testing e tracciamento per monitorare i possibili contagi?

Senza una risposta a queste domande, la decisione di riaprire in anticipo sulle decisioni del Governo appare solo come una vuota propaganda.

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