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TRANSDOLOMITES * VALDASTICO: GIRARDI, « NON SI PROGETTA IL FUTURO CON LO SGUARDO RIVOLTO ALLE IDEE DEGLI ANNI ’60, L’IMPERATIVO È INVESTIRE IN POLITICHE DI RIDUZIONE INQUINAMENTO »

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16.07 - giovedì 14 maggio 2020

Valdastico, non si progetta il futuro con lo sguardo rivolto alle idee degli anni ’50 e ’60. Il futuro se vuol significare cambiamento deve essere programmato con la faccia rivolta in avanti.

Mai come in queste settimane il tema dell’inquinamento e spesso le sue correlazioni sulla diffusione del Covid 19 ha tenuto banco e mai come ora l’imperativo è investire in politiche di riduzione dell’inquinamento. In questo paniere il settore dei trasporti è immerso fino alla gola.

Mai come ora nella nostra Regione, Italia, Unione Europea siamo consapevoli dell’urgenza di riavviare la filiera del turismo e avviare una grande riorganizzazione dell’offerta turistica europea. Da questo punto di vista la qualità dell’ambiente sposata con la qualità di una mobilità pulita e strutture di accoglienza all’altezza rappresentano la priorità. Se crolla il turismo andiamo ruote all’aria.

La Commissione Europea, in collaborazione con il Parlamento Europeo ed il recente Consiglio Europeo hanno messo sul piatto della bilancia un pacchetto finanziario che oscillerà tra i 1000-2000 miliardi di Euro da investire per la rinascita economica sociale, economica, ambientale dell’Unione Europea. Una cosa mai avventa nel corso della storia dell’Unione Europea. La destinazione di questi finanziamenti non andrà alla costruzione di strade ma al sostegno del turismo, dei trasporti pubblici, infrastrutture di mobilità pubblica, sanità, agricoltura etc.

Ebbene a fronte di tutto ciò cosa ti tira fuori dal cilindro il Coordinamento Provinciale Imprenditori della Provincia Autonoma di Trento con in testa il Presidente Marco Segatta? La Valdastico. C’era da aspettarselo . Una nuova imponente infrastruttura stradale che gli studi economici tra l’altro hanno dato dimostrazione della sua inutilità e insostenibilità.

L’ennesima dimostrazione della immortale posizione dei politici nazionali e delle associazioni di categoria dell’autotrasporto negli anni 50 e 60! Sono quelle che ci hanno consegnato il ritardo dell’Italia rispetto ai Paesi transalpini e il caos nel sistema dei trasporti.

La si spaccia come investimento per il futuro del Trentino, ma come si fa a parlare di futuro quando si ragiona con la testa ancorata alle distruttive idee di 60-70 anni fa?

Il Trentino ancor più del Sudtirolo soffre di ben altro ritardo, un ritardo ultracentenario , ossia la mancanza di infrastrutture ferroviarie per le ferrovia di vallata che di questi tempi sono di fondamentale utilità per rivoluzionare l’economia turistica del Trentino ed allo stesso tempo per gestire la futura mobilità della città di Trento. Di tutto ciò nemmeno l’ombra nei pensieri del Coordinamento Provinciale Imprenditori del Trentino.

Non ci vorrebbe tanto a scopiazzare dal vicino Sudtirolo o della vicina Svizzera dove con ben altra competenza e progettualità si guarda al turismo ed al suo futuro rilancio nel segno della sostenibilità ambientale.

Di fronte alla necessità ed all’opportunità di spostare l’attenzione del turismo di massa investendo sull’offerta di un turismo più leggero, diffuso e spalmato 365 giorni all’anno, gli Imprenditori del Trentino non si sono mai posti una domanda; anziché devastare la Valdastico con una infrastruttura stradale, perché non rilanciare questa valle rimettendo sul tavolo il progetto della Vicenza

-Valdastico-Lago di Garda dando modo a questa valle di svilupparsi avviando una propria nuova esperienza adottando nuove modalità di turismo, quale ad es. il turismo diffuso, meno impattante sul territorio? La stessa cosa non la potremmo immaginare per la Val di Cembra se ad essa si offrisse la ferrovia dell’Avisio? Questa sarebbe tra l’altro una nuova e grande opportunità per il Trentino, per le Dolomiti e non solo.

Torniamo al tema dell’inquinamento. Per giorni abbiamo applaudito tutti coloro che nella sanità si sono battuti e si stanno battendo sul fronte dell’emergenza pandemica. Li abbiamo chiamati eroi, sono stati mandati anche allo sbaraglio male attrezzati. Con ragione si sono sentiti anche presi in giro. Ebbene, non siamo ancora usciti da questa situazione di emergenza che progettando strade e nuovo traffico già siamo pronti a prenderli nuovamente in giro.

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

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