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TRANSDOLOMITES * CONVEGNO – “VIVERE LE ALPI E IL LORO FUTURO”: « FERROVIA, IMPIANTI A FUNE, MOBILITÀ PUBBLICA SU GOMMA, SONO LE SOLUZIONI CHE SONO STATE CITATE NEL CORSO DELLA RELAZIONE »

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17.02 - domenica 30 giugno 2019

Sabato 29 giugno, Ferdinando Stanta a nome di Transdolomites ed in vece di Massimo Girardi, è intervenuto a Ayvas-Champoluc in Valle d’Aosta al Convegno ; “ Vivere le Alpi e il loro futuro. Cos’è cambiato, cosa cambia”.

Per l’esattezza si è trattato dell’Aggiornamento Nazionale CAI TAM 2019 CAI TAM – Commissione Centrale per la Tutela dell’Ambiente Montano In collaborazione con TAM LPV (area ligure, piemontese, valdostana) e Gruppi Regionali CAI Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria.

Relatori tutti molto validi dove il racconto dell’esperienza di Transdolomites è stata apprezzata così come è stato apprezzato il contributo tecnico di coloro che hanno collaborato alla stesura dello studio UNIVR di ipotesi di collegamento ferroviario per le valli dell’Avisio tanto che l’Assessore ai Trasporti della Regione Valle d’Aosta ha chiesto il contatto con l’Ing. Giovanni Saccà che tanto ha contribuito alla buona realizzazione dello studio della Ferrovia dell’Avisio.

Con molta competenza, Ferdinando Stanta è intervenuto dando dimostrazione della sua grande competenza professionale sul tema trasporti dando spazio anche ai contributi tecnici inviati da Matteo Sambrizzi, Flavio Ferrari, Massimo Girardi.

Ferrovia, impianti a fune, mobilità pubblica su gomma, sono le soluzioni che sono state citate nel corso della relazione e chiamate ad interagire tra di loro per dotare i territori di montagna di un’offerta di mobilità pubblica che si sviluppi dal fondovalle alle quote poste in alto.

Fra i motivi citati che motivano la fondatezza della soluzione ferroviaria, gli enormi costi generati della mobilità su gomma privata e anche pubblica che grava sulle finanze pubbliche e sulla scadente qualità della vita.

A tale proposito ha provveduto a citare quanto è emerso in qualificati studi promossi in Svizzera dove non vengono solo quantificati i costi diretti ma anche le esternalità che in Italia ben poco vengono esplorate ma che per il peso economico, sociale, ambientale incidono in modo molto pesante e negativamente sulla spesa pubblica.

I settori di costo che incidono maggiormente sul totale sono essenzialmente quattro: ◼ il clima, gli incidenti, il rumore e i costi per i danni alla salute dovuti all’inquinamento atmosferico. Questi settori si situano tra i 1.750 e i 2.000 milioni di franchi ◼ i danni alla natura e al paesaggio comportano ciascuno costi supplementari per 900 mio. ◼ per ovviare ai danni agli edifici si spendono invece 350 mio.

Fonte ; Effetti esterni del traffico 2010, versione breve 18 giugno 2014 inviato all’attenzione dell’Ufficio Federale dello Sviluppo del Territorio ARE Istituto ECOPLAN Istituto INFRAS

Altro aspetto che merita grande attenzione nella valutazione delle scelte trasportistiche riguarda l’efficienza delle tipologie dei mezzi sui cui puntare. Due comparazioni a tale riguardo si possono fare per il numero di persone che attraversano una sezione urbana di 4 m in un’ora ; per quel che concerne l’automobile riguarda 2.000 persone mentre per la ferrovia per gli stessi parametri arriviamo a 22.000 persone con la differenza che lo spazio occupato da una persona che si muove in auto è di 115 metri quadrati, per chi si muove in ferrovia scendiamo a 7 metri quadrati ed a piedi 3 metri quadrati.

Dati che meritano una grande attenzione alla luce della necessità di utilizzare al meglio lo spazio residuo ancora disponibile nelle valli alpine e dolomitiche.

 

*

Massimo Girardi
Presidente associazione Transdolomites

 

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