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LANCIO D'AGENZIA

TEATRO SAN MARCO – TRENTO * CON “FUGA DA AUSCHWITZ” CONTINUANO GLI APPUNTAMENTI DEDICATI ALLA GIORNATA DELLA MEMORIA

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16.36 - lunedì 29 gennaio 2018

Come far fronte ai “vuoti di memoria” che troppo spesso definiscono il nostro rapporto con la storia? E come costruire futuro, senza solide basi che arrivano dal passato e che offrano strumenti per evitare di ripetere gli stessi errori? Spesso a rispondere a queste domande ci pensa l’arte. Il teatro offre infatti risorse utili, raccontando storie, mettendo in scena narrazioni che attraverso l’empatia possono essere vissute e sentite più vicineassolvendo così un’importante funzione civile.

Su questi presupposti è nato lo spettacolo Fuga da Auschwitz, una produzione del Teatro delle Quisquilie, in scena a Trento al Teatro San Marco il 31 gennaio alle ore 21 e in replica per le scuole martedì 30 alle 8.45 e 10.15, mercoledì 31 alle 8.30 e 11.00, in occasione della Giornata della Memoria.

Non terminano con il 27 gennaio le iniziative per la Giornata della Memoria. In scena al teatro San Marco, infatti, martedì 30 e mercoledì 31 gennaio, lo spettacolo Fuga da Auschwitz, scritto da Massimo Lazzeri e Filippo Fossa, diretto da Lazzeri e interpretato da entrambi con Adele Pardi.

In scena tre attori e musicisti che recitano e suonano, in una narrazione scandita da due importanti ingredienti della cultura ebraica che trovano ampio spazio anche nello spettacolo: la musica e l’ironia. Il ritmo è incalzante, la suspance non manca; luci e suoni, parole e note, strumenti musicali e voci si fondono, per essere testimonianza del passato e messaggio di pace per il futuro.

Lo spettacolo, dopo alcune date nelle ultime settimane nei teatri e nelle scuole del Nord Italia, torna a Trento, al Teatro San Marco in quattro repliche riservate alle scuole – martedì 30 alle 8.45 e 10.15, mercoledì 31 alle 8.30 e 11.00 tutte già sold out – e una recita aperta la pubblico alle ore 21 di mercoledì 31 gennaio, per la quale è possibile prenotare scrivendo a info@teatrosanmarco.it o chiamando lo 0461233522

 

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FUGA DA AUSCHWITZ

con Filippo Fossa, Massimo Lazzeri e Adele Pardi

luci di Stefano Mazzanti

scene di Andrea Coppi

musiche di Adele Pardi e della tradizione ebraica

drammaturgia di Filippo Fossa e Massimo Lazzeri

regia di Massimo Lazzeri

 

 

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L’IDEA

È l’aprile del 1944. Due ebrei slovacchi, Rudolf Vrba e Alfréd Wetzler, riescono a fuggire dal lager di Auschwitz-Birkenau e dettano ai capi della comunità ebraica un rapporto dettagliato e preciso sullo sterminio e sul folle progetto della “soluzione finale”, nella speranza di arrestare i terribili piani di Adolf Eichmann. La storia seguì un corso diverso e i treni carichi di deportati continuarono a viaggiare, portando centinaia di migliaia di persone verso le camere a gas.

Prendendo spunto dagli scritti degli stessi Vrba e Wetzler, in particolare da “I protocolli di Auschwitz”, lo spettacolo veicola informazioni rigorose dal punto di vista storico, ma soprattutto racconta la storia di un’avventura verso la sopravvivenza e, oltre, verso la testimonianza di orrori che si devono raccontare. La storia di due ragazzi, uguale a quella di milioni di altri esseri umani, dei sogni che non sono diventati realtà e della realtà che è diventata incubo, ma soprattutto della speranza che, attraverso la loro fuga e la loro parola, troverà a sua volta una strada per manifestarsi.

 

 

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I PROTAGONISTI DELLA STORIA

Rudolf Vrba fu deportato dalla Slovacchia il 14 giugno del 1942, all’età di 18 anni. Giunto ad Auschwitz, gli venne assegnato il ruolo di raccolta dei “dati personali” degli altri prigionieri.
 Assistere alla morte atroce cui venivano destinati uomini, donne e bambini innocenti sconvolse il giovane prigioniero. Vrba decise di scrivere in segreto un rapporto, che riportasse la numerazione progressiva dei contingenti di prigionieri che arrivavano al campo, le statistiche dettagliate dei morti, la nazione di provenienza. Poi, a partire dall’inizio del 1944, cominciò ad elaborare un piano di fuga per portare a conoscenza dei governi europei il terribile massacro che il regime nazista stava perpetrando «su scala industriale».

Il 7 aprile 1944 Rudolf scappò insieme ad Alfréd (“Fred”) Wetzler. Dopo una fuga a piedi di quasi tre settimane, durante la quale i due fuggiaschi rischiarono più volte di essere catturati, giunsero salvi in madrepatria.

 

 

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“I PROTOCOLLI DI AUSCHWITZ”

Il “rapporto Vrba-Wetzler” iniziò a circolare tra il 27 e il 28 aprile 1944. La speranza di Vrba era che gli ebrei ungheresi si rivoltassero contro le SS prima che fossero caricati sui treni della morte. I leader ebrei magiari si mossero in ritardo. Comunque, del milione di persone destinate alle camere a gas, ne morirono «soltanto» 400.000. Scritto nell’aprile 1944, “I protocolli di Auschwitz” è il primo documento in assoluto sui campi di concentramento nazisti.

 

 

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