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SOTTOSCRIZIONE DI 5.857 CITTADINI TRENTINI * ISTRUZIONE: « MERCOLEDÌ 3 GIUGNO ALLE 9.30 A PALAZZO TRENTINI LA CONSEGNA AL PRESIDENTE KASWALDER DELLA PETIZIONE A FAVORE DI UNA ” SCUOLA REALE ” »

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10.30 - martedì 2 giugno 2020

Il giorno MERCOLEDÌ 3 GIUGNO alle ore 9.30 presso PALAZZO TRENTINI in Via Manci a Trento verranno consegnate al Presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, il testo della petizione a favore di una scuola reale accompagnato dalla sottoscrizione di 5857 cittadini trentini.
Ci tengo a precisare che l’iniziativa parte da liberi cittadini che non sono appoggiati da nessun movimento.

Invio in allegato alla presente il testo della petizione, il manifesto del presidio previsto in occasione della consegna, una con le promotrici di questa iniziativa: Sabrina Lenzi e Chiara Agostini e un allegato riportante le riflessioni di una famiglia con una bambina immunodepressa.

 

 

PETIZIONE PER UNA SCUOLA REALE: UN GRANDE SUCCESSO IN POCHISSIMO TEMPO

«Potete togliere tutto alla scuola, ma non l’Uomo.

Potete togliere tutto all’Uomo, ma non i suoi sogni, i suoi desideri, la sua naturale propensione verso l’Altro, che può farci da specchio, e che è l’unica vera fonte di crescita e di nutrimento.

A partire dal momento in cui veniamo concepiti, fino a quando nasciamo, divenendo prima lattanti, poi infanti, fanciulli, adolescenti e infine donne e uomini adulti, siamo in relazione e dipendiamo dalla relazione con un altro che si prende cura di noi e che ci guarda, lasciandosi a sua volta guardare.

Chiunque rimanga in contatto con queste profonde Verità, non può che inorridire di fronte a un tipo di scuola come quella che ci viene prospettata.

La Scuola è incontro, relazione, umanità.

Chiunque ami profondamente e sinceramente un bambino, guardandolo negli occhi, non potrà subire in modo passivo le misure di protezione e di distanziamento che vengono imposte anche ai più piccoli.

In nome di un’illusoria sicurezza sanitaria, che in realtà non potremo mai ottenere, stiamo rinunciando a tutto ciò che di infinitamente bello abbiamo, a partire dalla nostra umanità.

Ripartiamo dai bambini, che in occasione di questa pandemia, sono stati dimenticati, in maniera più o meno voluta…questo non ci è dato saperlo.

Una dimenticanza che ha il sapore dell’umiliazione. UMILIARE, dal vocabolario Treccani: “mortificare, offendere, ledere la personalità e la dignità di qualcuno, causando uno stato di disagio, avvilimento e vergogna”.

Diamo voce ai nostri bambini, iniziamo a capire che occorre cambiare la prospettiva che ha guidato le scelte fin qui prese. Non sono i bambini che devono adattarsi ai bisogni e alle paure degli adulti. Siamo noi adulti che dobbiamo necessariamente sentire l’immensa responsabilità nei confronti di queste persone, che sono più piccole, ma non per questo hanno meno diritti di noi.

I bambini si fidano così tanto di noi adulti, che fanno delle cose che non riescono a comprendere talvolta, solo perché ci vedono e ci imitano, o addirittura, solo perché noi chiediamo loro di farle.

Questo significa che dobbiamo agire in modo consapevole innanzitutto, fare delle profonde riflessioni sulle scelte che portiamo avanti. È ciò che può essere definito “assunzione di responsabilità” e che purtroppo si sente tanto mancare nella società odierna. Ovunque capita di trovare qualcuno che non se la sente di assumersi la responsabilità di qualcosa, ed è appunto questa propensione verso l’illusoria sicurezza che ci sta portando verso un mondo talmente costruito, che è sempre meno vero.

Ho incontrato un 93enne l’altro giorno per strada, era senza mascherina, e vedendo il mio volto scoperto ha sentito il bisogno di fermarmi, sorridermi, prendermi il braccio per dirmi “vedo che anche a Lei piace respirare l’aria fresca! Abbiamo bisogno di respirare l’aria fresca, perché è l’aria che ci fa vivere!”. Non aveva paura lui, e nonostante l’età ha scelto di stare a volto scoperto! Una metafora che bene si addice a questi tempi che stiamo vivendo, in cui tutti sembrano nascondersi dietro qualcosa pur di non sentirsi responsabili.

È una grande responsabilità, unita al grandissimo onore per me, quella di rappresentare la voce di quasi 6000 cittadini che senza nessun movimento, partito o associazione che li unisca, hanno sentito il bisogno di dire che la scuola, e l’educazione in genere, non si possono basare su principi di paura e che non esiste apprendimento senza relazione e contatto fisico.

Ripartiamo dai bambini e ripartiamo dalla scuola, restituendo loro la voce che in questi mesi è stata tolta e dando loro la dignità che meritano.

La nostra PETIZIONE, che in poco più di 15 giorni, in un momento storico caratterizzato da misure imposte di distanziamento, ha raccolto 5857 adesioni, coinvolgendo centinaia di cittadini che in maniera capillare si sono attivati su tutto il territorio del Trentino, per spiegare l’importanza di una SCUOLA REALE, ha avuto il prezioso merito di costruire una rete attiva di cittadini che vogliono far sentire una voce diversa, che si basa sul coraggio e sulla relazione, anziché sulla paura e sul distanziamento.

Abbiamo raccolto l’adesione di educatori, medici, insegnanti, genitori e professionisti di tutti i settori. Particolarmente significativi risultano essere gli allegati presentati insieme alla nostra petizione:

un documento riportante le teorie pedagogiche che stanno alla base delle nostre richieste, la testimonianza di una famiglia che nonostante il tumore della figlia non si arrende alla paura, quella di un medico e il sostegno morale e pratico da parte del garante dei diritti dei minori.

C’è una grande fetta della nostra società che rimane attiva e propositiva, dimostrando che non subisce passivamente il clima di terrore da cui siamo circondati e che in un’ottica di corresponsabilità educativa desidera costruire una nuova scuola e una nuova società, per noi e per i nostri figli.

Possiamo ripartire solo dal basso, dalle persone che, come ci ha insegnato Gandhi, saranno in grado di mettere in atto il cambiamento positivo che vogliamo vedere nel mondo.»

 

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Chiara Agostini

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