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LANCIO D'AGENZIA

” IL SOLE 24 ORE “* QUALITÀ VITA – INDICI GENERAZIONALI: « SUL PODIO SIENA (PER I BAMBINI) / RAVENNA (GIOVANI) TRENTO (ANZIANI) » (CLASSIFICHE 107 COMUNI)

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07.37 - lunedì 29 maggio 2023

Indici generazionali della Qualità della vita. Siena vince per i bambini, Ravenna per i giovani e Trento per gli anziani.

Presentata in anteprima al Festival dell’Economia di Trento la terza edizione degli indici sintetici che raccontano la geografia del benessere per fasce d’età. Per le grandi metropoli performance positive in bambini e anziani. Emilia-Romagna in testa nell’Indice dei giovani: nei luoghi alluvionati il riscatto delle nuove generazioni.

I tre indici, calcolati ciascuno su 12 parametri statistici forniti da fonti certificate, misurano le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali. L’indagine per fascia d’età, pubblicata la prima volta a giugno 2021 come una tappa della storica indagine di fine anno sui territori italiani più vivibili, è ancora sperimentale, limitata dalla carenza di dati territoriali capaci di raccontare queste specificità.

 

La geografia del benessere
Le tre province vincenti sono Siena per i bambini, Ravenna per i giovani e Trento per gli anziani. Si confermano i divari territoriali e spiccano in modo trasversale alcune aree. Ad esempio la Romagna svetta sul podio della classifica sul benessere dei giovani con 4 province su nella top 5: in queste ore, nei territori alle prese con l’attuale emergenza alluvione, sono proprio i giovani i protagonisti dell’impegno nel ripulire strade, capannoni e abitazioni. Anche nell’indice dedicato ai bambini, dove trionfa anche Aosta dietro Siena e Ravenna arriva terza, si incontrano quattro province dell’Emilia Romagna tra le prime 20.

Per gli anziani, invece, spicca il Trentino Alto Adige: Trento e Bolzano sono in testa, grazie alla spesa per alcuni servizi sociali, al basso consumo di farmaci e alla speranza di vita. Trento, in particolare, vince in 3 su dodici indicatori: speranza di vita a 65 anni, spesa degli enti pubblici in assistenza domiciliare e nei trasporti per anziani.

Se il Centro Italia ha un buon piazzamento nell’Indice della Qualità della vita dei bambini, i territori Mezzogiorno sono posizionati nella coda delle tre classifiche, con alcune eccezioni: per quanto riguarda la qualità della vita dei bambini le sarde Nuoro e Cagliari svettano rispettivamente per spazi abitativi e per numero di pediatri in rapporto ai residenti, mentre nella classifica dedicata ai giovani Siracusa è prima nell’indicatore per la più bassa età media al parto e Vibo Valentia per indice di nuzialità. Infine, a Barletta ci sono pochi anziani soli rispetto al resto d’Italia, mentre Foggia primeggia per basso consumo di antidepressivi e presenza invece capillare di infermieri.

Le grandi città stupiscono per la performance negativa nei confronti degli under 35. Tra le ultime 30 classificate ci sono nove città metropolitane: tra le altre Napoli (105ª), Palermo (101ª), Bari (88ª), Torino (83ª) e Milano (79ª). Pesano i canoni d’affitto inaccessibili, contro cui si è accesa anche l’ultima protesta universitaria: l’incidenza sul reddito medio dichiarato è cresciuta del 16% nell’ultimo anno.

I nuovi indicatori
Grandi variazioni nei piazzamenti delle province, rispetto alla passata edizione, possono derivare dai cambiamenti nel panel di indicatori: dieci sono new entry. Nell’indice dei bambini, quello che ha subito più modifiche, debuttano la retta media della mensa scolastica, la spesa pro capite dei Comuni per interventi e servizi sociali per famiglie e minori; le competenze numeriche e alfabetiche dei ragazzi di terza media; nella classifica dei giovani, invece, entrano – tra gli altri – il trend dei residenti tra 18 e 35 anni e l’indice di soddisfazione per il proprio lavoro, mentre per misurare il benessere degli anziani, oltre ai posti letto nelle Rsa, è stato introdotto un indice della “solitudine”: l’incidenza dei nuclei unifamiliari composti da persone sole over 65. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.

 

I trend 2023
Il confronto con i dati dell’edizione 2022 consente di mettere in luce alcuni trend emergenti. Ad esempio, grazie ai dati OneKey di Iqvia si scopre che, mentre diverse specialità combattono la carenza di medici, aumenta il numero di pediatri (+1,8%) e geriatri. Calano però gli infermieri (-2,2%).

Nel 2022, poi, il rimbalzo economico post pandemia ha permesso di ridurre la disoccupazione giovanile (-19,6%) e il numero di Neet (-17,7%), mentre le conseguenze dell’inverno demografico si riflettono sulla popolazione giovane, in calo del 3,4% sul 2019. Sale poi il consumo di farmaci per malattie croniche e antidepressivi, particolarmente utilizzati dalla popolazione anziana.

Tutte le classifiche, provincia per provincia, sono consultabili su LINK

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