Le malattie mentali vengono spesso usate nei titoli dei giornali, negli articoli, nelle trasmissioni televisive, per raccontare senza distinzione fatti di cronaca nera, casi politici o avvenimenti economici. In preda alla ‘follia’, comportamento ‘bipolare’, andamento ‘schizofrenico’, sono solo tre esempi.
Tutto questo avviene nella maggior parte dei casi senza conoscere le malattie citate, spesso gravi e invalidanti, che pagano uno stigma sociale altissimo, e senza preoccuparsi delle conseguenze che queste parole possono provocare nella vita dei malati e delle loro famiglie.Da questo assunto è iniziato un percorso di analisi e di preparazione, in tre passaggi.
Un primo passaggio è stato quello di intervistare –a cura dell’agenzia Ethos– cinque giornalisti di grande esperienza, che da anni, su importanti testate nazionali, si occupano di salute e di medicina. Si trattava di tastare il polso e capire, da chi sta sul campo, opinioni e percezioni dell’argomento.
Da queste interviste è nata una prima bozza di lavoro, che è stata fornita alla società di Psichiatria.
Questa nuova elaborazione è stata presentata in un media tutorial alla presenza di 15 giornalisti selezionati, che si è svolto a Roma in occasione del Campus Angelini in Psichiatria, un evento che ogni anno, da 10 anni, è occasione di incontro formativo tra specializzandi e specialisti.
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