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LANCIO D'AGENZIA

IL SOCIAL POLITICO * COME MACERATA STA INFLUENZANDO LA CAMPAGNA ELETTORALE

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10.15 - mercoledì 14 febbraio 2018

Come Macerata sta influenzando la campagna elettorale. Sulla rete i fatti di #macerata sono diventati un assist alle forze della destra sovranista.

II fatti di Macerata irrompono a circa tre settimane dal voto del 4 marzo. Secondo un sondaggio di Piepoli pubblicato da La Stampa sembrerebbe che la sparatoria e le polemiche politiche seguite all’attentato non abbiano modificato le intenzioni di voto dell’elettorato. Il quadro dei sondaggi viene però smentito da alcuni dati provenienti dalla rete.

In maniera sorprendente l’attentato di Luca Traini non ha rafforzato un sentimento di accusa contro l’ex candidato leghista ma ha spaccato gli utenti digitali italiani in due blocchi contrapposti. Uno di questi ha letto la vicenda in chiave antifascista e antirazzista, mentre l’altro ha invece usato il gesto di Traini per rilanciare in rete gli slogan della destra sovranista.

Nella twitter-sfera italiana lunedì 5 marzo si è discusso sui fatti di #macerata per oltre 16 ore, risultando così a fine giornata l’argomento più discusso con un totale di quasi 9mln di visualizzazioni da parte di 7,5mln di utenti unici. La sentiment-analysis mette in luce le due commununity di utenti cristallizzate su posizioni opposte: tra le parole chiave più correlate a #Macerata troviamo infatti #antifascista e #foibe.

Quest’ultimo termine, in particolare, fa riferimento a una massa di utenti che seguendo il leader leghista Matteo Salvini ha attaccato in rete i partecipanti alla manifestazione antirazzista per alcuni cori sulle foibe istriane. Non è un caso che sulla vicenda #macerata il tweet più popolare sia stato quello di Matteo Salvini: “#Macerata, corteo #antirazzista, #antifascista, pro-immigrati e pacifista: diversi manifestanti cantano “ma che belle son le #FOIBE da Trieste in giù”. Vergognatevi, vermi”.

Anche le ricerche fatte dagli utenti online italiani su google confermano questo trend. Nell’ultima settimana tra le parole chiave correlate alle ricerche su #macerata troviamo “pamela macerata” e “manifestazione macerata”. Allo stesso tempo rileviamo anche che nelle ultime ore stanno aumentando in maniera esponenziale le ricerche “coro” e “massacro foibe”. Matteo Salvini ha ovviamente cavalcato questo sentimento riuscendo a portare molti utenti digitali dalla sua parte.

Su Facebook Salvini nella settimana seguente i fatti di Macerata ha agganciato 17mila nuovi sostenitori online, riuscendo così a sfondare i 2mln di seguaci, superando per popolarità Beppe Grillo e diventando il personaggio politico italiano più seguito su questo social.

Per fare un confronto con gli altri leader politici in corsa possiamo vedere come nello stesso periodo di tempo Matteo Renzi sia riuscito ad attrarre solo 1.315 nuovi potenziali elettori e Luigi Di Maio poco più di 10mila. La vicenda di Macerata e le relative polemiche contro il corteo antifascista sembrerebbero dunque essere state fortemente favorevoli a Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha sfruttato al massimo un feroce sentimento reazionario che ormai da tempo si è sedimentato in rete. Su Facebook si è formata una vastissima community online composta da una miriade di pagine non ufficiali che rilanciano le tematiche vicine alla destra sovranista.

La popolarità di questi gruppi arriva a comprendere quasi 4mln persone: post, profili e gruppi anti immigrazione, insomma, presi nel loro complesso godono di una popolarità enorme in Italia e sono potenzialmente in grado di rovesciare il sentire comune su vicende come quella di Macerata.

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