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LANCIO D'AGENZIA

SINDACATI: CISL-FIM TRENTINO, LA CGIL-FIOM CI HA SBATTUTO LA PORTA IN FACCIA

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16.27 - venerdì 27 ottobre 2017

(Fonte: Cisl – Fim Trentino) – Il Consiglio Generale promuove il recente contratto provinciale artigiani, condanna il comportamento della Fiom e da mandato alla segreteria provinciale di sospendere il “patto sulla democrazia nei luoghi di lavoro” siglato con Fiom nel 2011.

La Segreteria: “Sulle diffamazioni pubbliche personali nei confronti dei nostri dirigenti stiamo valutando vie legali per tutelare la reputazione della nostra organizzazione”.

La Fim Cisl: “la questione ormai non riguarda solo i metalmeccanici. Intervengano istituzioni, confederali e Confindustria. A rischio la tradizione negoziale del territorio”

Paolo Cagol: “In Dana forzosamente espulsi dalla piattaforma con un ricatto sulla clausola di biocottaggio delle aziende artigiane. Sulle proposte di mediazione ci hanno sbattuto la porta in faccia”.

Nella giornata di oggi, venerdì 27 ottobre 2017, il Consiglio Generale della Fim Cisl del Trentino si è riunito per illustrare e discutere, con le RSU aziendali convocate per l’occasione, i contenuti del recente rinnovo del Ccpl del settore artigianato area meccanica del Trentino, siglato in data 28/08/2017 da Fim-Cisl e Uilm-Uil del Trentino con Associazione Artigiani di Trento, giudicando positivi i risultati raggiunti nell’intesa sia sul piano salariale che su quello normativo.

Ritiene inoltre il vigente accordo, significativamente migliorativo rispetto al precedente contratto applicato, siglato nell’ormai lontano 2001 e da oltre 16 anni in attesa di adeguamento.

Rispetto alle recenti polemiche nate a fronte dell’abbandono del tavolo negoziale da parte della Fiom-Cgil del Trentino e la successiva firma del nuovo accordo da parte delle organizzazioni sindacali Fim Cisl e Uilm Uil del Trentino, giudichiamo velleitaria e irragionevole la pretesa, da parte della Fiom-Cgil e inizialmente anche della Cgil del Trentino, di far valere la precedente intesa disdettata attraverso cause legali nei tribunali. Ancora più grave e irrealistico promuovere nel settore industriale campagne di boicottaggio delle aziende artigiane che stanno applicando l’intesa, mettendo a rischio occupazione, aziende e l’economia locale.

A seguito dell’ampio dibattito il Consiglio Generale ha duramente condannato la campagna diffamatoria condotta dalla Fiom-Cgil sulla stampa e nei luoghi di lavoro nei confronti della Fim-Cisl del Trentino e la proposta (inserita nelle piattaforme contrattuali di alcune aziende di esclusiva sindacalizzazione Fiom o nelle quali la stessa detiene ampia maggioranza della rappresentanza), di indurre le aziende industriali a boicottare i fornitori artigiani trentini che applicano il Ccpl dell’artigianato non firmato dalla Fiom, con grave rischio per l’occupazione locale dell’indotto e per la sopravvivenza stessa delle aziende che li occupano.

Episodi inaccettabili la cui gravità si estende ben oltre il perimetro della categorie coinvolte, in un territorio dove istituzioni, parti sociali, anche con importanti risorse pubbliche, da sempre lavorano in sinergia per promuovere politiche di sviluppo territoriale, di filiera e per valorizzare l’artigianato locale.

Per questo riteniamo opportuno che la questione vanga affrontata anche a livello istituzionale, confederale, Confindustriale, ovvero tra tutti quei soggetti promotori e protagonisti di una tradizione negoziale territoriale unica e virtuosa, che la Fiom sta mettendo in discussione con i suoi comportamenti.

Ha condannato inoltre le gravi diffamazioni pronunciate in occasione di un’assemblea di organizzazione in una nota azienda di Rovereto da un operatore della Fiom-Cgil, nei confronti di un dirigente Fim, fatto rispetto al quale il Consiglio Generale ha dato mandato alla Segreteria provinciale di valutare ogni possibile strada, anche legale, per tutelare la reputazione dell’organizzazione e la dignità dei dirigenti e degli operatori della Fim, giudicando non più tollerabili, anche sul piano etico, i comportamenti perpetrati nei confronti dell’organizzazione.

Problemi anche in Dana nell’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto aziendale:

Paolo Cagol: “siamo stati forzosamente espulsi dalla piattaforma, con un ricatto sulla clausola di boicottaggio delle aziende artigiane. Dopo aver faticosamente cercato un percorso comune e unitario su tutti i punti della piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale, la Fiom ha imposto l’inserimento della “clausola artigianato.

 

Tuttavia, nell’interesse generale dei lavoratori e al solo fine di non compromettere l’efficacia di un possibile sviluppo unitario del negoziato, abbiamo rinunciato a presentare una piattaforma alternativa, dando disponibilità a sottoscrivere il testo inserendo una nota a verbale nella quale dichiariamo di non ritenerci vincolati, come Fim Cisl del Trentino, a sostenere quello specifico punto.

A fronte di ciò la Fiom ci ha sbattuto la porta in faccia, a dimostrazione di quali siano le intenzioni dei metalmeccanici della Cgil nella gestione dei rapporti di unitarietà tra le sigle in Trentino”.

Anche a fronte di tutto ciò la Fim Cisl del Trentino comunicherà la sospensione della propria adesione all’accordo denominato “patto sulla democrazia nei luoghi di lavoro” siglato con Fiom e Uilm del Trentino il 07/11/2011, valutando opportuno riconsiderare l’attualità dell’intesa e la sussistenza delle premesse e delle condizioni alla base della stessa, anche in ragione delle sopraggiunte norme confederali e di categoria in materia di rappresentanza e democrazia nei luoghi di lavoro e della disdetta dell’accordo provinciale già da tempo comunicata dalla Uilm-Uil del Trentino.

Il Consiglio Generale ha infine impegnato la segreteria e gli operatori della Fim a perseguire ogni strada utile a ripristinare corretti ed equilibrati rapporti con la Fiom-Cgil provinciale, a condizione che ciò non avvenga a discapito e danno dell’immagine, della reputazione e degli interessi dell’organizzazione, dei suoi militanti e dei propri iscritti.

 

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La Segreteria Fim Cisl del Trentino

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