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SINDACATI: CGIL, 39.976 TESSERATI NEL 2016 / 43,59% DONNE / 15,62% STRANIERI / 1.779 I RUMENI

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13.51 - lunedì 23 gennaio 2017

La Cgil del Trentino ha reso noti i dati dei propri tesserati riguardo l’anno 2016. In totale sono 39.976, dei quali il 56,41 (22.549 iscritti) % è composto da uomini ed il restante 43,59% (17.427)  da donne. La distinzione tra chi è lavoratore attivo o pensionato vede il primo gruppo al 67,38%, contro il 32,62 di soggetti in pensione. La fascia di età più rappresentata è quella dai 41 ai 50 anni. Gli stranieri attivi rappresentano il 15,62% dei tesserati. Il primo paese straniero in classifica è la Romania, con 1.779 lavoratori iscritti Cgil del Trentino.

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La Cgil trentina ha diffuso inoltre un comunicato per invitare gli iscritti ad esprimersi riguardo il Referendum per l’abolizione dei voucher. Di seguito il testo integrale. * Libera il lavoro con 2 sì, via i voucher e responsabilità solidale negli appalti. Referendum Cgil. Ianeselli: “I buoni lavoro non devono sostituire un contratto. Occupazione e retribuzioni vanno garantite anche nei cambi appalto. Non si può risparmiare annullando le tutele dei lavoratori, soprattutto i più deboli come giovani e donne”.

“Libera il lavoro con 2 sì”. Con questo slogan è partita in tutta Italia la campagna referendaria della Cgil per arrivare all’abolizione dei voucher e al ripristino della responsabilità solidale negli appalti. L’11 gennaio la Corte costituzionale ha, infatti, dato il via libera a due dei tre quesiti referendari proposti dal sindacato di Corso Italia e per il quale erano state raccolte 3 milioni di firme. Con molta probabilità questa primavera si andrà a votare.
“Sono due questioni importanti che coinvolgono milioni di persone in tutto il Paese, diverse migliaia anche nella nostra provincia – spiega il segretario della Cgil del Trentino Franco Ianeselli -. E’ sotto gli occhi di tutti che i voucher sono ormai uno strumento fuori controllo. Il loro utilizzo è cresciuto in maniera molto forte negli ultimi anni. Non siamo contro il lavoro occasionale e riteniamo sia necessario regolarlo all’interno del quadro normativo. Non sono questi voucher, però, lo strumento giusto per farlo”.
In regione lo scorso anno sono stati venduti 5.576.049 voucher (dati Inps), 955mila in più rispetto all’anno precedente. Le stime parlano di poco più di 2milioni in Trentino.

Il quesito referendario sui voucher chiede l’abrogazione dei buoni lavoro e la successiva definizione di una disciplina più giusta ed equa che regoli il lavoro occasionale. “I buoni lavoro, soprattutto in molti settori del terziario come nella ristorazione e nel turismo, vengono utilizzati per sostituire un contratto di lavoro. Il che vuol dire che un lavoratore riceve 7,5 euro l’ora, non ha diritto alla disoccupazione quando termina la sua prestazione né ad altre prestazioni sociali. Così è solo un modo per risparmiare sulla pelle dei lavoratori”, sottolinea Ianeselli che aggiunge: “Il referendum ha raggiunto il primo importante obiettivo di aprire il dibattito su questo tema. In voucher vengono pagati moltissimi giovani. Da strumento per far emergere i lavoretti remunerati in nero, però, sono diventati la prassi per sostituire il periodo di prova e per gestire il personale con le “mani libere”. Non si costruisce così buona occupazione. La disoccupazione giovanile non si abbatte a colpi di voucher, ma con investimenti nella conoscenza e con le politiche attive. In Trentino sono significative le misure a sostegno dell’inserimento lavorativo introdotte nell’aggiornamento al Documento delle politiche del lavoro. La direzione verso cui puntare è quella”.

Il secondo quesito referendario chiede il ripristino della piena responsabilità solidale tra appaltante e appaltatore. Ovvero la possibilità di assicurare la tutela dell’occupazione dei lavoratori e la loro retribuzione nei casi di cambi appalto e di contrastare la concorrenza sleale. “I lavoratori e le lavoratrici degli appalti sono tra i più deboli – sottolinea Ianeselli -. La loro certezza di un contratto vacilla ad ogni cambio appalto. Quanto poteva accadere con l’appalto delle pulizie per l’A22, solo per citare il caso più recente, dovrebbe fare riflettere. Per un soffio non sono stati cancellati 116 posti di lavoro. Grazie al sindacato e alle nostre istituzioni questo, però, non è avvenuto”.

La macchina organizzativa della Cgil si è messa in funzione in tutta Italia per informare l’opinione pubblica sul valore dei due referendum. “Raggiungere il quorum non è semplice – ammette anche Ianeselli -, ma è fondamentale riportare al centro del dibattito i temi del lavoro. Soprattutto delle persone oggettivamente più deboli come i giovani e le donne. I referendum hanno anche questo scopo e sono un significativo strumento di pressione per cambiare le cose e per arrivare alla discussione della proposta di legge per la Carta dei diritti universali del Lavoro. Se il Parlamento metterà mano prima a voucher e appalti, modificandoli nella direzione da noi auspicata, sarà raggiunto un obiettivo per i lavoratori. Resta comunque il fatto che accanto a questo sforzo straordinario, che mobiliterà tutta la struttura della Cgil del Trentino, il nostro lavoro da sindacalisti lo facciamo e continueremo a farlo tutti i giorni nei posti di lavoro, nel confronto con le parti datoriali e con le istituzioni, a fianco dei lavoratori”, conclude il segretario trentino.

 

 

 

In allegato il comunicato stampa per il Referendum:

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In allegato i dati di tesseramento Cgil 2016:

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