Che città è diventata Trento? Multato il proprietario di una pizzeria, che di sua sponte consegnava le pizze agli operatori sanitari del Santa Chiara per solidarietà, mentre gli spacciatori fanno servizio giornaliero a domicilio.
Che immagine deprimente di una città non senza anima di più: senza dignità, senza coraggio, senza costrutto.
Queste lezioncine da despoti di bassa lega, che ci vengono impartite quasi giornalmente, sono la dimostrazione di un impoverimento culturale senza precedenti.
Sento parlare e vedo scrivere sulla necessità di una nuova solidarietà, da parte di chi innalza sui pennoni dell’ideologia la bandiera “dell’essere nel giusto”, ma difronte a queste cose il silenzio totale, segno di un imbarazzo o di un tacito assenso all’accaduto?
Qualche domanda bisogna porsela, seppure in questo contesto emergenziale, su a cosa andremo in contro alle prossime elezioni comunali, perché se ci sarà continuità e contiguità con questa giunta sprofonderemo del tutto.
Ditemi dov’è finito il buon senso, l’educazione civica e la sbandierata solidarietà?
Questi depositari delle verità che tutto sanno e tutto insegnano, tronfi del loro saper governare, stanno distruggendo in questo modo gli ultimi sussulti di una società che da, quale era, “Comunità” si trasformerà in modo definitivo in iper individualista, dove la regola, la filosofia sarà: ognuno per se.
Oggi Pasquetta, molti si accingono alla gita fuori porta, il che significa per la maggioranza, che non possiede un giardino, uscire sul balcone, in attesa della libertà, delle solite cifre giornaliere sulla pandemia, delle decisioni della giunta provinciale. Che finiscano presto queste, quanto mai controverse, limitazione, almeno di certe nefandezze forse non leggeremo più.
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Progetto Trentino