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” SI PUÒ FARE ” * POLITICA E INFORMAZIONE: AGNOLI « I GIORNALISTI CHE “CREANO, SOPPRIMONO, MODIFICANO” ED ALCIDE DE GASPERI »

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08.35 - giovedì 3 settembre 2020

I giornalisti che “creano, sopprimono, modificano” ed Alcide De Gasperi. Si è parlato molto in questa campagna elettorale di Alcide De Gasperi. Abbiamo iniziano noi di “Si può fare!” quando per primi abbiamo proposto un progetto di centro. De Gasperi era anche un giornalista. Perché sottolinearlo, in tempi di campagna elettorale? Perché il giornalismo è, dalle sue origini, segnato dalla falsificazione. Lo si dice di rado: i giornalisti, infatti, amano presentarsi come “cani da guardia del potere”, anche quando sono “cani da grembo”. Amano rivendicare la “libertà di espressione”, anche quando nei loro articoli manipolano e violano la libertà di espressione altrui. Non voglio demonizzare nessuno.

Ci sono giornalisti grandiosi, appassionati della verità, coraggiosi, onesti, seri… De Gasperi lo era. Anche oggi non mancano.§

Ma non mancano neppure, anzi abbondano, coloro che le notizie devono venderle (e quindi romanzarle, alterarle, enfatizzarle…) e quelli che ricevono paga da chi le notizie vuole usarle un certo modo, per i suoi interessi. Non mancano neppure i tuttologi, giornalisti che scrivono di tutto, pur avendo, in realtà, scarse competenze, nè scarseggiano i saccenti, quelli che sanno sempre tutto e giudicano tutto, perché la carta dà un grande potere (posso scrivere ciò che voglio), ma senza che poi sia necessario assumersi la responsabilità di ciò che si è detto (ecco perché brillanti giornalisti alla Santoro o alla Gruber, provata per un attimo l’esperienza politica, grazie a vagonate di voti, si sono ritirati in buon ordine: in Parlamento non basta parlare, bisogna portare a casa risultati, confrontarsi, studiare ecc… che è ben più difficile).

Ebbene, dicevo, De Gasperi era un giornalista, come i suoi contemporanei e avversari Cesare Battisti e Benito Mussolini. Ma non stimava tutti i membri della categoria. Ebbe a notarlo apertamente allo scoppio della Prima guerra mondiale. Si chiese infatti con quale superficialità la grande stampa, i giornalisti, applaudissero, per lo più, ad un conflitto di cui non potevano prevedere nulla, se non che avrebbe portato morti e feriti, dolore e lacerazione.

Oggi sappiamo che quei giornalisti guerrafondai o erano pazzi ideologici, o prezzolati, o, come nel caso di Mussolini, entrambe le cose. Dopo la caduta del fascismo, Degasperi, interrogato proprio sui giornalisti, ebbe a dire: “Un giornalista può mettervi in luce o farvi scomparire nell’ombra; dirò di più, potrà crearvi o sopprimervi, o modificarvi. Il deputato furbo perciò bada anzitutto a ciò che stamperanno…”.

Creare, sopprimere, modificare: quante volte i giornalisti hanno “creato” dei personaggi dal nulla, elevandoli al cielo? Quante volte alcuni di loro demonizzano l’avversario, modificandone volutamente il pensiero, per renderlo impresentabile? Quante volte si è silenziato qualcuno che non andava a genio?

Però, come si diceva, esistono anche tanti giornalisti che vogliono fare il loro mestiere nel migliore dei modi. Vogliono capire, raccontare, esprimersi nel rispetto della verità: speriamo accada anche in questa campagna elettorale, anche se è già evidente da tempo la faziosità di un importante quotidiano locale. Ma c’è tempo per migliorare…

 

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Francesco Agnoli

Si può fare!

 

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