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SETTIMANALE “ OGGI “ – IN EDICOLA IL 6 MAGGIO 2021: « GEORGE CLOONEY / CASO MAURO ROMANO-MOHAMMED AL HABTOOR / GIANNI IPPOLITI »

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16.07 - mercoledì 5 maggio 2021

GEORGE CLOONEY A «OGGI»: «HO 60 ANNI MA OGGI SONO I NUOVI 30»

«Qualcuno mi ha detto una cosa davvero simpatica: i 60 sono i nuovi 30 e approvo completamente. Certamente non è una condanna alla vecchiaia, ma lo sento come un traguardo che mi rende fiero per tutto quello che ho fatto con la mia vita».
Così dice George Clooney, 60 anni il 6 maggio, al settimanale OGGI, in edicola da domani con un articolo che ripercorre la sua carriera e la sua ricca vita sentimentale.

 

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CASO MAURO ROMANO/MOHAMMED AL HABTOOR, SOSPETTATO DI ESSERE IN REALTA’ IL BIMBO RAPITO NEL 1977, A «OGGI»: «NON HA SENSO, È UNA STORIA OFFENSIVA PER MIO PADRE E LA MIA FAMIGLIA»

«Non ho niente da dire, è una storia senza senso, offensiva per mio padre e la mia famiglia».
Poche parole ma perentorie. Mohammed Al Habtoor, ricchissimo imprenditore raggiunto a Dubai dall’inviato di OGGI, per la prima volta dice la sua sul caso che si è riacceso in Italia dopo che la madre di Mauro Romano, scomparso nel Salento nel 1977, ha sostenuto, soprattutto a causa di due cicatrici, di riconoscere il figlio nel facoltoso arabo, già animatore del jet set internazionale e fidanzato di Manuela Arcuri.
Nel numero in edicola OGGI racconta il difficilissimo tentativo di avvicinare Al Habtoor, nelle scuderie dei suoi amatissimi cavalli da polo, nei suoi uffici ad Al Safa, nell’hotel Al Habtoor Grand o nella Business Tower di Jumeira, nel palazzo al Dubai Marina, o sulla Sheick Zayed Road, l’autostrada per Abu Dhabi, dove sorge Al Habtoor City, un gigantesco complesso, con due alberghi superlusso e tre torri. E ne traccia una mappa del potere.
Il reportage comprende i “consigli alla prudenza” di un influente occidentale a Dubai da trent’anni: «Se capisci che non vogliono parlare non insistere, perché se va bene ti fanno sbatter fuori, se va male ti fanno sbatter dentro». Il motivo di tanto allarme? «Vai in Italia, vai da Ferrero, Elkann, o Benetton e digli di fare un test del Dna perché non sono quello che credono di essere, e da piccoli sono stati rapiti e poi adottati dai loro genitori».

 

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GIANNI IPPOLITI A «OGGI»: «IL PROGRAMMA “I SOLITI IGNOTI” LA RAI LO PAGA A ENDEMOL MA POTEVA AVERLO GRATIS: L’AVEVO INVENTATO E GIA’ PRESENTATO IO»

In un’intervista esclusiva a OGGI, il conduttore e autore televisivo Gianni Ippoliti rivela che la Rai paga Endemol per il programma “I soliti ignoti” quando il format è di sua proprietà e lo ha già mandato in onda per un anno.
Rivela Ippoliti: «Il 20 settembre del 1991, al Gran Galà di presentazione dei programmi Rai… viene presentato il nuovo programma domenicale di Andrea Barbato su Rai 3, Girone all’italiana. A quel punto arrivo io e presento la novità contenuta all’interno del programma: il primo quiz fisiognomico della tv italiana, un quiz autarchico, l’unico non comprato dagli Stati Uniti. L’avevo inventato io: bisognava guardare una persona e indovinare che mestiere faceva. In quel quiz bisognava indovinare non solo il lavoro svolto dalla persona, ma anche l’età, e il parente misterioso».
Il quiz va in onda per un anno, nella stagione 1991-92 all’interno di Girone all’italiana. Nel 2007 Baudo gli annuncia cha la Rai riprenderà il suo gioco ma quando il programma va in onda «guardo i titoli e leggo che è tratto da un format americano “Identity”. E scopro da internet che “Identity” è un format andato in onda su un’emittente americana, e che è stato inventato da un italoamericano. In cosa consisteva? Guardare una persona e indovinare il suo lavoro».
Sul caso OGGI ha sentito anche Pippo Baudo: «Gianni Ippoliti ha ragione», dice Baudo. «Purtroppo sono cose che succedono in Rai, con i soldi dei contribuenti. Non è mica la prima volta».

 

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