(Fonte: Rodolfo Borga) – Not: ancora una volta. Se non fossero in gioco 300 milioni di euro dei contribuenti e la salute dei Trentini, si potrebbe parlare dell’ennesimo atto di una commedia che vede il centrosinistra trentino come protagonista ed i nostri concittadini come pubblico (suo malgrado) pagante.
Gli interessi in gioco impongono però di parlare dell’ennesimo esempio dell’inadeguatezza di coloro i quali – pur non perdendo occasione per salire in cattedra e spiegare coram populo con il ditino alzato di essere i più bravi – sono riusciti a fare del più importante appalto pubblico che il Trentino abbia visto da lustri una farsa.
Il minimo che ci si potrebbe attendere è un mea culpa, accompagnato da pubbliche scuse. Sappiamo bene però che la realtà sarà diversa.
L’abbiamo già visto in altre analoghe occasioni: la responsabilità è della magistratura, della legislazione farraginosa (che loro approvano, a Trento come a Roma), degli imprenditori che, anziché accettare supinamente le decisioni della Provincia, hanno addirittura l’ardire di ricorrere ai giudice per tutelare i loro legittimi interessi.
La colpa insomma è di tutti e di tutto, ma non loro. In tale contesto vien da chiedersi se mai qualcuno risponderà, almeno politicamente, di quanto accaduto.
Rammentando che la farsa ha avuto origine da una scelta sulla composizione della commissione di gara che, per espressa ammissione del Presidente Rossi, la Giunta sapeva (perché gli esperti legali lo avevano puntualmente rilevato) essere controversa alla luce della giurisprudenza esistente sul punto. E poi la colpa è di Mentana!
Civica Trentina
Foto: archivio Consiglio Pat