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SEGNANA * CAMERA DEI DEPUTATI: IL TESTO DELL’INTERVENTO IN AULA SUL REDDITO DI INCLUSIONE “

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09.38 - giovedì 19 luglio 2018

Lunedì 16 luglio, alla Camera dei Deputati è iniziata la discussione sulle mozioni presentate dai vari gruppi parlamentari volte ad implementare il Reddito di Inclusione. Il Governo Renzi con Legge 15 marzo 2017 e decreto legislativo 15 settembre 2017, n.147, ha istituito una misura unica nazionale di contrasto alla povertà, il Reddito di Inclusione, appunto (REI). Uno strumento che opera a raggiungere le famiglie (110.000 famiglie, ovvero 317.000 persone) che risultano in condizione di povertà assoluta, con un importo medio del beneficio mensile di pari a poco meno di 300 euro per la generalità della platea, che sale a 430 euro per le famiglie con minori.

Il mio intervento in aula ha voluto sottolineare alcuni dati molto significativi e preoccupanti: l’Istat nel 2017 ha stimato che vivono in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie residenti (5 milioni e 58 mila individui), con un aumento da 10,6% del 2016 a 12,3% del 2017; e in povertà relativa 3 milioni 171 mila famiglie (9 milioni 368 mila individui), dal 14,0% nel 2016 al 15,6% nel 2017. Dati che non possono essere sottovalutati e non possono non essere presi in considerazione dal Governo. Le politiche economiche degli ultimi governi tecnici che si sono susseguiti in questi anni non hanno saputo affrontare nella maniera corretta la crisi che ha travolto le imprese italiane e non sono riusciti a trovare delle misure per far sì che vi sia un vero rilancio economico. Le piccole e medie imprese fanno fatica a riprendersi e hanno bisogno di una politica che dia loro respiro per poter ricominciare a lavorare e ad assumere.

Nel nuovo progetto di Governo, Lega – Movimento 5 stelle, è ben chiaro quali misure intraprendere.

Per una ripresa economica che dia la possibilità alle PMI e agli artigiani, che sono il tessuto sociale e produttivo del paese, di poter ricominciare a lavorare assumendo personale si prevede la pace fiscale, la flat tax e l’abolizione della legge Fornero, per dare un cambio generazionale. Accanto alla riforma fiscale, con la nostra mozione verrà introdotta una forma di supporto alle famiglie in evidente stato di difficoltà. Il Governo Renzi con il reddito di inclusione ha cercato di affrontare la crisi senza una visione di insieme. Il reddito di inclusione è una forma importante ma si rivolge in modo limitato ai bisogni dei cittadini in difficoltà. Il governo Lega-Movimento 5 stelle, invece, con questa mozione vuole introdurre il reddito di cittadinanza che non ha – come ribadito dal Presidente del Consiglio Conte nelle sue comunicazioni in occasione del voto sulla fiducia al Governo – mera natura assistenziale, bensì lo scopo di reinserire i cittadini italiani momentaneamente disoccupati.

Un reddito di cittadinanza avente un importo più elevato rispetto al sussidio economico che il Governo Renzi ha introdotto, che potrà determinare persino, nel prossimo futuro, una riduzione degli ammortizzatori sociali presenti nel sistema, andando così a sgravare il bilancio dell’Inps da una serie di costi e, in aggiunta, verrebbe garantita una riduzione dei contributi sociali a vantaggio sia dei salari, sia dei redditi da lavoro.

L’importante è, utilizzando degli strumenti di controllo all’accesso al beneficio economico, erogare il reddito di cittadinanza soltanto a quelle persone con cittadinanza italiana che ne hanno davvero diritto in una piena logica di efficientamento delle risorse pubbliche e di giustizia sociale.

 

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On. Stefania Segnana

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