(Fonte: Claudio Civettini) – Interrogazione. Scuola, precari in graduatoria senza concorso! Annuncio ad effetto senza che sia chiarito il metodo di accesso. Quali i criteri di selezione e quale la sorte degli abilitati e dei vincitori di concorsi ancora non assunti?
Più si avvicina la campagna elettorale e più – come da copione – in ambito politico fioccano promesse e provvedimenti “a orologeria”, la cui tempistica cioè è davvero troppo sospetta per non far pensare che si tratti di mossa dall’inconfondibile sapore propagandistico.
In questo senso, poco convince l’annuncio da parte del Presidente della Provincia il quale, volendo così conformarsi a quanto già realizzato nel 2016 nel vicino Alto Adige, ha spiegato di voler procedere con l’inserimento nelle graduatorie provinciali, di seconda fascia, di tutti i docenti precari (Tsa e Pas) con almeno 36 mesi di servizio prestati in provincia, graduatorie da cui pescare anziché assumere insegnanti per concorso.
Una svolta, questa, che se davvero verrà intrapresa, non solo non risolverà la situazione – purtroppo caotica – della scuola trentina, ma contribuirà ad alimentarne i malumori.
Quale senso e quale coerenza ha – infatti! – una regia politica, che prima obbliga a spendere fior di euro per frequentare corsi di abilitazione specifici e proposto concorsi su concorsi a centinaia di insegnanti per poi mutare improvvisamente indirizzo e annunciare il reclutamento dei docenti precari, stravolgendo criteri consolidati.
Una scelta ed un annuncio che si è fatto dimenticandosi di declinare i criteri che saranno metodo di selezione e di accesso alle cattedre senza più assumere per concorso e che, nel caso, crea anche la possibilità di introdurre sistemi di valutazione non oggettivi, non noti e che potrebbero sconfinare nella “lottizzazione” politica delle ammissioni, lasciando ampio spazio alla discrezionalità, tanto cara in pre-campagna elettorale.
Assai legittime, dunque, le perplessità sollevate dal mondo dei docenti precari, circa il destino di tutti gli insegnanti abilitati che hanno già affrontato dei concorso e anche di coloro che i concorsi li hanno vinti e sono ancora in lista d’attesa per una cattedra.
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Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:
• Se corrisponda al vero quanto riferito in premessa circa il fatto che v’è l’intenzione di procedere con l’inserimento nelle graduatorie provinciali, di seconda fascia, di tutti i docenti abilitati (Tsa e Pas) con almeno 36 mesi di servizio prestati in provincia, graduatorie da cui pescare anziché assumere insegnanti per concorso e nel caso, quali siano i criteri d’inserimento, quale la tipologia di assunzione e di assegnazione delle cattedre stesse;
• Di quanti e quali insegnanti, in caso affermativo rispetto al quesito precedente, in linea di massima si tratti e come sia quantificabile il numero degli accessi al ruolo;
• Quali siano le argomentazioni all’origine di codesta scelta e quale la coerenza operativa e la trasparenza, rispetto a quei docenti che, abilitati sono hanno partecipato a concorsi e, da vincenti o idonei, sono in lista d’attesa per il passaggio in ruolo;
• Quale, quindi, il destino di tutti i precari abilitati che, oltre ad avere 36 o più mesi di servizi, hanno già affrontato dei concorsi, oltre che conseguito abilitazioni e affrontato numerosi corsi di aggiornamento;
• Se gli insegnanti di cui al quesito precedente saranno valorizzati, nelle graduatorie provinciali, o saranno messi sullo stesso piano di tutti docenti abilitati (Tsa e Pas) con almeno 36 mesi di servizio prestati in provincia;
• In caso affermativo rispetto al quesito precedente, in che modo detti insegnanti saranno oggetto di congrua valorizzazione ma soprattutto, onde evitare discrezionalità di ordine politico, quali i criteri e i protocolli di accesso;
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
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Cons. Claudio Civettini
Foto: archivio Pat
