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LANCIO D'AGENZIA

SCUOLA TRENTINA: M5S, DIRETTAMENTE MATURITÀ SENZA ITALIANO MATEMATICA STORIA

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16.12 - sabato 2 settembre 2017

(Fonte: Filippo Degasperi) – Le scorciatoie della scuola trentina: direttamente alla maturità senza italiano, matematica e storia.

Con l’ultima delibera dedicata alla Formazione professionale la maggioranza prosegue il percorso di demolizione pezzo per pezzo della scuola come la conosciamo tutti e come esiste, pur con tutti i difetti del caso, a livello nazionale.

Occorre forse ricordare che una competenza solo secondaria non consente simili derive autarchiche. Bisogna smettere di disattendere i contenuti dello Statuto per affidare tutti o vari percorsi di “accompagnamento” di cui parla la delibera alle organizzazioni amiche.

Si addita, con disprezzo, la figura del docente, assunto per pubblico concorso, salvo poi legittimare esperti compiacenti.

A nessuno è dato sapere quali siano i criteri di selezione e le abilità per definire tali figure “esperte”. Siamo sicuri che i titoli conseguiti in Trentino si possano equiparare a quelli italiani?

Già solo il non recupero dei debiti che vige solo in Trentino e che gli insegnanti devono chiamare ipocritamente “carenze”, crea evidenti diseguaglianze con i diplomi ottenuti nel resto d’Italia.

Il settore della formazione professionale vede poi l’assurdità dell’eliminazione di materie fondamentali come italiano, matematica, storia fin dal terzo anno (parliamo di ragazzi di 15 anni).

Finora si cercava di colmare il divario attraverso corsi integrativi che si concludevano con un esame il cui superamento era indispensabile per la prosecuzione degli studi nel canale dell’istruzione.

L’esame serviva soprattutto a dare maggiore serietà alla scelta di puntare all’Esame di Stato.

Ora, anziché ripensare alla decisione di eliminare discipline fondamentali per la crescita, come più volte chiesto dal M5s, si preferisce eliminare i rischi di rimediare qualche figuraccia.

Aggiungiamo che, nonostante i dati Invalsi per la Formazione professionale rimangano rigorosamente secretati, lo scrivente ha avuto la possibilità di visionarli a seguito di una istanza di accesso agli atti.

Fatta eccezione per qualche ente privato che (sebbene incaricato di un pubblico servizio) può permettersi il lusso (concesso dalla Provincia) di selezionare chi accogliere e chi respingere, i risultati dovrebbero far sobbalzare sulla poltrona i responsabili del tanto decantato (ma al bisogno, protetto a spada tratta) sistema trentino.

I vantaggi sono sempre e solo per i soliti amici privati che ormai in Trentino (al contrario dell’Alto Adige) hanno in mano la gestione del 90% della formazione professionale!

In questo contesto ci piacerebbe sentire urlare qualche forza sociale o quelli che un tempo si qualificavano come difensori della scuola pubblica.

Tutti rimangono invece taciturni in un assordante silenzio complice.

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