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SCHUETZEN.COM * TOPONOMASTICA ALTO ADIGE – SCRITTA “DNA SEIT 97J“: VIDEODICHIARAZIONE DEL COMANDANTE WIRTH ANDERLAN – (TRADUZIONE TESTO HOME PAGE SCHÜTZEN A CURA DI OPINIONE)

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14.53 - venerdì 16 agosto 2019

Il 16 agosto 1865 Ettore Tolomei nasceva a Rofreit (Rovereto – traduzione Opinione) in Tirolo. 154 anni dopo, alle 6 30 del mattino la lega degli Schützen del Südtirol ha dato vita ad un’azione della durata di 12 ore ed iniziata al confine linguistico tedesco di Salorno. Su circa 600 cartelli stradali sono stati oscurati i toponimi tedeschi mediante autoadesivi con la scritta DNA seit 97J (=tedesco lingua non ufficiale da 97 anni). Con questa azione la Lega degli Schützen sudtirolesi vuole richiamare l’attenzione sul l’ingiustizia, che, iniziata nel 1922, dura a tutt’oggi. Così ha dichiarato Jürgen Wirth Anderlan, comandante provinciale della Lega Schützen sudtirolesi.

 

 

Con la salita al potere del fascismo è iniziata una violenta politica di assimilazione, che aveva come obiettivo l’italianizzazione della popolazione sudtirolese. Un primo passo è stato costituito dall’introduzione di circa 8000 nuovi toponimi sulla base del “Prontuario dei nomi locali in Alto Adige” del Tolomei ed il divieto di utilizzare i nomi tedeschi. Questa legge vige tuttora, cosicché i nostri nomi tedeschi non hanno validità. I nomi italiani o pseudofascisti in vigore oggi sono stati assegnati già prima della prima guerra mondiale, con l’obiettivo di manipolare la lingua e la storia del Sudtirolo e questo scopo viene raggiunto ancora oggi.

Il problema della toponomastica è irrisolto da 97 anni ed ora si è giunti ad un punto morto. I tre gruppi linguistici oggi coesistono pacificamente, ma non può essere che per un’esagerata tolleranza nei confronti di uno dei gruppi linguistici e per il quieto vivere, il gruppo tedesco debba accettare tutto.

Prendiamo come esempio la Svizzera, lasciamo che gli italiani siano italiani, i tedeschi siano tedeschi ed i ladini siano ladini. In Svizzera i nomi non vengono tradotti a caso, né si ricorre a nomi creati artificialmente. Rispettiamoci a vicenda e siamo fieri di essere Sudtirolesi!

Per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno di politici, che abbiano il coraggio di prendere in futuro delle decisioni, nelle quali non vi sia posto per delitti culturali e fascismo e che siano in grado di trasformare il DNA (tedesco lingua non ufficiale) in RM (rispetto reciproco). Così conclude il Comandante provinciale.

 

 

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Traduzione dal tedesco a cura Agenzia Opinione

 

(da LINK https://schuetzen.com)

BOZEN – Am 16. August 1865 wurde der Totengräber Südtirols, Ettore Tolomei in Rofreit, also im Kronland Tirol geboren. 154 Jahre später, pünktlich um 6.30 Uhr startete der Südtiroler Schützenbund eine landesweite, 12-stündige Aktion. Der Startschuss fiel an der deutschen Sprachgrenze in Salurn. An rund 600 Ortseingangstafeln wurden die deutschen historisch gewachsenen Ortsnamen überklebt: DNA seit 97J (deutsch nicht amtlich seit 97 Jahren). Mit dieser Aktion möchte der Südtiroler Schützenbund die Bevölkerung auf das Unrecht, das 1922 begann und bis heute andauert, aufmerksam machen, so Jürgen Wirth Anderlan, der Landeskommandant des Südtiroler Schützenbund.

Mit der Machtergreifung der Faschisten begann in Südtirol eine gewaltsame Assimilierungspolitik, die die vollständige Italianisierung der deutschsprachigen Bevölkerung als erklärtes Ziel hatte. Ein erster Schritt war die Übersetzung und amtliche Einführung von etwa 8.000 Orts- und Flurnamen auf Basis des von dem italienischen Nationalisten Ettore Tolomei erstellten „Prontuario dei nomi locali dell‘Alto Adige“ und das Verbot der Verwendung der deutschen Namen. Dieses Gesetz gilt bis heute. Somit haben unsere deutschen Namen keine Gültigkeit. Die heute gültigen italienischen oder pseudofaschistischen Namen wurden bereits vor dem Ersten Weltkrieg geschaffen, mit dem Ziel die Sprach- und Siedlungsgeschichte Südtirols zu manipulieren und diesen Zweck erfüllen sie bis heute.

„Seit 97 Jahren ist das Toponomastik-Problem ungelöst. Man befindet sich auf einer Schaukel, man ist zwar in Bewegung, kommt aber keinen Schritt weiter“, meint Wirth Anderlan. In diese offene Wunde unserer Landesgeschichte wird dann auch noch von Tourismusverbänden und Wirtschaftstreibenden Salz gestreut, indem man das Werk des Wahl-Montaner Tolomei, mit weiteren pseudoitalienischen Neuerfindungen weiterführt.

Die letzten 100 Jahre haben Südtirol geprägt, es ist eine leidvolle aber zugleich eine erfolgreiche Geschichte. Zwei Weltkriege, Unterdrückung und Assimilierung, Option, Bomben und Folterung. Und doch sind wir heute ein wirtschaftliches Erfolgssystem indem drei Volksgruppen friedlich zusammenleben. Aber es kann nicht sein, dass aus übertriebener Toleranz gegenüber einer anderen Volksgruppe und des friedlichen Zusammenlebens zu liebe, die deutsche Volksgruppe alles akzeptieren muss.

Nehmen wir die Schweiz als Vorbild, lassen wir die Italiener Italiener sein, die Deutschen Deutsche und die Ladiner Ladiner. Dort werden keine Namen willkürlich übersetzt und man greift auch nirgends auf willkürlich geschaffene Namen zurück. Respektieren wir uns gegenseitig und sind wir stolze Südtiroler. Um diese Ziele zu erreichen brauchen wir Politiker, die den Mut haben in Zukunft Entscheidungen zu treffen, wo Kulturverbrechen und Faschismus keinen Platz haben und die aus DNA (deutsch nicht amtlich) ein RM (respektvolles miteinander) machen, so der Landeskommandant abschließend.

 

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