Il primo lampone italiano a residuo zero è trentino. Novità assoluta. E’ prodotto dalla Società cooperativa agricola Sant’Orsola. Nel 2021 lanciò il mirtillo residuo zero. Ne parla oggi il direttore generale della Società Matteo Bortolini presentando il nuovo frutto.
Pergine Valsugana, Villaggio dei Piccoli Frutti 6 maggio 2022. La Società cooperativa agricola trentina Sant’Orsola è riuscita a produrre il lampone residuo zero, una novità assoluta per l’Italia. E’ il risultato di anni di studi, ricerche e rigorose sperimentazioni compiute dal suo staff di tecnici specializzati in simbiosi con i soci produttori in campagna. Da giovedì 5 maggio è certificato da Csqa, ente terzo nazionale riconosciuto dal Ministero per le politiche agricole. Gustoso frutto dal colore rosso intenso e colmo di sapore decisamente avvolgente, riconferma l’elevato standard di qualità tipico e tradizionale dell’azienda produttrice.
S’affianca al mirtillo pure a residuo zero prodotto nel 2020 dalla cooperativa inizialmente dai suoi soci attivi nelle zone collinari n Sicilia e nelle Marche, ma da quest’anno anche in Trentino ed in Calabria. Era una novità assoluta per l’Italia, venne messo in commercio nel 2021 non appena superata la fase acuta della crisi pandemica.
Il lampone rz Sant’Orsola è totalmente italiano, ottenuto da varietà di proprietà della cooperativa stessa tra le molte brevettate e nella disponibilità dei soci. E’ certificato Csqa, dunque alla raccolta é indenne da prodotti fitosanitari, nel pieno rispetto di quanto previsto dal disciplinare dell’ente preposto ai controlli. Il residuo zero è frutto di un sistema di gestione aziendale virtuoso lungo l’intera filiera e basato su rigorose pratiche agricole sostenibili, le uniche in grado di produrre un simile risultato.
Sugli scaffali della grande distribuzione organizzata e nei migliori negozi di ortofrutta sarà disponibile dalla prossima settimana nel tradizionale cestino coperchiato in materiale riciclato e riciclabile, nelle pratiche confezioni da 125 grammi.
Dopo il mirtillo ed il lampone, la Sant’Orsola continuerà a proporre novità esclusive al mercato ed ai consumatori già a partire dal futuro prossimo, intercettandone i bisogni ed i desideri di naturalità e per rispondere alla domanda di sempre maggiore qualità e salubrità degli alimenti.
La cooperativa è leader italiana di settore, da 40 anni produce in Trentino ed in alcune regioni italiane le migliori qualità di piccoli frutti, fragole e ciliegie. Il suo lampone rz viene coltivato dalle mani sapienti dei suoi soci in alcuni territori collinari particolarmente vocati dove i metodi di produzione sono totalmente rispettosi della natura e seguono rigidi protocolli controllati di lotta integrata. I soci sanno che difendere la natura garantisce al massimo la qualità.
Concetto sviluppato nella mattinata odierna dal direttore generale della Società cooperativa Sant’Orsola Matteo Bortolini alla presentazione del nuovo lampone rz. La cooperativa Sant’Orsola produce e diffonde conoscenza: 15 anni di ricerche, sperimentazioni e sviluppo per ottenere il lampone rz.
La Sant’Orsola produce non solo piccoli frutti, fragole e ciliegie, ma diffonde conoscenza, la condivide con i suoi soci e la mette a disposizione dei cittadini garantendo frutti salubri.
Il lampone rz infatti è il risultato di 15 anni di ricerche effettuate nel campo sperimentale aziendale attivo sull’altopiano trentino della Vigolana, i cui risultati sono trasferiti ai soci produttori che li praticano nei campi di loro proprietà. E’ dunque un figlio virtuoso dell’intera filiera.
Produrre il lampone rz ha richiesto la somma di molte competenze acquisite dall’intero staff di ricercatori e sperimentatori della cooperativa agricola. La pianta del lampone è infatti molto delicata per sua natura. Ottenere il residuo zero ha dunque obbligato ad utilizzare tutte le tecniche agronomiche accumulate in lunghi anni di lavoro usando metodi di lotta naturale per ottenere un lampone resistente e molto buono al gusto.
Il lampone Rz Sant’Orsola certificato, privo di contaminanti chimici.
Il residuo zero garantisce la insussistenza di residui da fitofarmaci nel frutto in vendita ovvero la sua salubrità. La produzione di questo tipo di lampone è certificata da Csqa, ente accreditato e riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. E’ dunque conforme allo standard attestato ufficialmente da Csqa (Dtp 021-rev05 del 5 maggio 2022) per coltivazioni mediante tecniche di lotta integrata con residui di fitofarmaci addirittura inferiori al limite di quantificazione analitica (0,01 parti per milione) secondo metodi standard europei di misura praticati, riconosciuti e validati dalle autorità competenti.
Tutte le produzioni frutticole della Cooperativa sono inoltre regolate da molti anni dal rigoroso.