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SANITÀ TRENTINO: PAOLI A IOPPI, L’ORDINE SI INTERESSI ANCHE DEI DIRIGENTI MEDICI

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13.33 - venerdì 29 settembre 2017

(Fonte: Cisl medici Trentino) – Cisl medici del Trentino, attualmente seduto al tavolo delle trattative per il contratto dei medici di famiglia, in Assessorato alla salute a Trento, intende fornire alcune precisazioni sulla formazione dei medici di medicina generale dopo aver letto le dichiarazioni del Presidente dell’Ordine Ioppi e del Direttore della Scuola Larcher nel corso della riunione tenuta ieri alla presenza di tanti giornalisti.

L’accordo collettivo di categoria prevede che solo attraverso accordi sindacali provinciali possa avvenire la definizione del fabbisogni di docenti di medicina generale ed i criteri per la loro individuazione.

In maniera più ampia ma sempre chiara viene precisato che solo all’interno di accordi provinciali, contrattualizzati da Cisl medici e dalle altre organizzazioni sindacali, spetta individuare le modalità ed i criteri per la specifica formazione didattica e professionale permanente e per il coordinamento della loro attività.

Per questo si prende atto solo dalla stampa della nascita di un “Master per coordinatori”, di cui mai si è parlato, anche solo in termini di necessità, presso il Comitato Provinciale della medicina generale, deputato alle funzioni sopra indicate e presso il quale siede la Cisl medici quale sindacato maggiormente rappresentativo a livello provinciale.

Sullo stesso, neppure l’assessore Zeni ha mai evidenziato alcuna necessità, anzi!

D’altro canto, l’ accordo provinciale che comprende anche i soggetti destinatari del futuro “Master” è, come noto, oggetto di possibile modifiche, fra cui l’introduzione di criteri di scelta di queste persone, in modo normativamente non consono.

Con ciò nasce il rischio di formare persone non riconosciute all’interno delle aggregazioni della medicina generale che stanno già democraticamente eleggendo i loro coordinatori, come avvenuto a Pinzolo.

Cisl medici ricorda quindi che, come sindacato di maggioranza assoluta della medicina generale in Trentino, non conosce eventuali azioni individuali della Provincia, estranee al Comitato provinciale, ma irrilevanti per la disciplina del rapporto convenzionale e chiede spiegazioni ufficiali.

Larcher potrà anche essere stato proposto a Lorenzin, ma per il momento è un rappresentante della Cisl medici del Trentino che siede al tavolo tecnico del Ministero!

In questo periodo di ristrettezza economica ogni incremento di spesa desumibile dall’aumento del numero dei formandi o da corsi di formazione poco comprensibile richiederebbero ulteriori ponderate riflessioni.

Infine, alla luce dei dati presentati ai giornalisti ieri, si evidenzia che i ricercatori italiani hanno anche desunto che dal 2013 al 2016 i camici bianchi sono calati di 18mila unità pari a un meno 6,4% per il loro eccessivo numero: in Italia ve ne sono 4,2 per 1.000 abitanti, mentre la media europea è pari a 3,2; ed i medici che potrebbero lavorare nella medicina generale, attualmente disoccupati, sono circa 25.000,senza la possibilità di fare il corso di formazione.

Quindi consigliamo a Ioppi di interessarsi anche dei dirigenti medici, dalle cui fila proviene, ed offrire a loro quello che non potrà offrire ai medici di famiglia, visto che nei prossimi dieci anni, da 50 a 56 mila medici ospedalieri sono in uscita, compresi quelli del Trentino.

E per costoro non ci sono corsi di formazione né master specifici.

A questa emorragia si aggiungono i 1.500 giovani medici laureati o specializzati che ogni anno si trasferiscono all’estero perché bloccati dall’imbuto formativo e sospesi in un limbo che non consente l’accesso al mondo del lavoro stabile.

 

 

 

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Dottor Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino

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