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LANCIO D'AGENZIA

SAIT* PIENA DISPONIBILITÀ A RIPRENDERE LA TRATTATIVA CON LE PARTI SINDACALI PER IL PERSONALE DA COLLOCARE IN MOBILITÀ

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18.27 - domenica 19 novembre 2017

Il consorzio Sait è disponibile a proseguire la trattativa con le parti sindacali per la definizione dei criteri di selezione del personale da collocare in mobilità.
Lo ribadisce in un nota il Consorzio Sait.

Il presidente Renato Dalpalù ribadisce però alcuni punti fermi sui quali invita a riflettere chi siede al tavolo della contrattazione, in particolare la parte sindacale che ha ritenuto di rifiutare una ipotesi di accordo che per il Sait è ancora possibile.

“Trattare – afferma Dalpalù – significa che ciascuno è disponibile a rinunciare a qualcosa, senza porre diktat. E senza mettere in campo atteggiamenti ostruzionistici o dilatori”.
“Sait è una azienda che opera in un mercato concorrenziale e vive anche di reputazione”, aggiunge il direttore generale Luca Picciarelli.

“La pesante denigrazione operata anche attraverso la stampa in particolare da una sigla sindacale non va certo incontro alla volontà di raggiungere un accordo.

Piuttosto, leggiamo in questo atteggiamento un’occasione di affermazione di rapporti di forza fra organizzazioni sindacali, che sembra non tenere in alcun conto i risultati dell’azienda.
Il tema della produttività è centrale: nessuno vuole sovvertire i criteri di legge, ma nemmeno dimenticare che la produttività è il fine dell’operazione.

Quanto allo spirito cooperativo, il Sait è una cooperativa ma anche un’impresa, che sta facendo bene la cooperativa (servizio ai soci e al territorio) meno bene l’impresa (scarsa produttività); la nostra ambizione è curare ciò che va male, non ciò che stiamo facendo anche troppo bene.

Inoltre il Sait è un Consorzio, che non può che ribaltare sulle Famiglie Cooperative, quindi sui consumatori, costi e ricavi: ogni costo eccedente quello di una gestione efficiente è un’inutile aggravio del prezzo di vendita dei nostri prodotti.

Quanto alle scelte gestionali passate, le critiche alle modalità organizzative del Sait (raccomandazioni, deficit dirigenziali ecc.), ancorché scarsamente fondate, sono eventualmente una ragione di più, non una di meno, per riorganizzare il Consorzio”, afferma ancora Picciarelli.

“Chiarito ciò, siamo pronti a riprendere la trattativa, ad ampio raggio, purché sotto la guida del senso di responsabilità, da un lato, e del rispetto della controparte, dall’altro”, conclude Dalpalú.

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