(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
///
Il comunicato di Rifondazione Comunista del Trentino in merito ad alcune affermazioni da parte di alcuni esponenti della Lega riguardo al Centro Sociale Bruno.
*
Anche se si trattasse solo di una battuta destinata a non avere seguito, riteniamo grave la richiesta dei due consiglieri provinciali della Lega, Moranduzzo e Rossato, di cacciare i/le esponenti del Centro Sociale Bruno dallo stabile di Lungadige S. Nicolò, in cui da tanti anni svolgono attività per una cultura dell’accoglienza e della socialità, in particolare a favore dei/lle cittadini* migranti (sportelli informativi, corsi di lingua italiana, rifugio solidale e tanto altro) oltre a produrre un articolato programma di eventi culturali che spaziano dall’editoria al cinema, dalla musica al teatro.
Tutto ciò che facilità l’inclusione e lo scambio, oltre ad essere positivo in sé perché ha a che fare con il senso di umanità e di rispetto per tutti gli esseri umani, dovrebbe essere visto con lungimiranza e buonsenso, come uno strumento per migliorare quella “sicurezza” che, a parole, tanto piace alla Lega.
Il degrado e l’insicurezza, infatti, sono tanto maggiori quanto più una società chiude o penalizza gli spazi di incontro, di proposta, di coinvolgimento in particolare verso i giovani e coloro che sono a rischio di marginalità e solitudine. Da parte nostra, grande solidarietà al Centro Sociale Bruno, con il quale abbiamo condiviso molte occasioni di impegno e di lotta per la difesa dei diritti di chi è più debole.
*
Partito della Rifondazione Comunista del Trentino