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RETEQUATTRO – ‘ QUARTA REPUBBLICA ” * INTERVISTA A MATTEO SALVINI: ” TOGLIERE DAL PREZZO DELLA POMPA DELLA BENZINA LE ACCISE PIÙ VECCHIE CHE RENDONO IL COSTO DELLA BENZINA IN ITALIA UNO DEI PIÙ CARI D’EUROPA “

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01.20 - martedì 20 novembre 2018

Nel corso della puntata di “Quarta Repubblica”, il talk show condotto da Nicola Porro, in onda questa sera alle 21.25 su Retequattro ha raggiunto il Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha commentato cosi L’incontro stampa svoltosi oggi, nel quale era assente: «C’è un Capo di Stato che ho avuto il piacere di incontrare il mese scorso che mi aspetta, non penso che essere o non essere alla conferenza stampa faccia la differenza».

 

E ha aggiunto, in merito alla questione degli inceneritori: «Abbiamo parlato con questa bimba di 12 anni che è sotto radio e chemioterapia e che è una delle vittime di questa mancanza di gestione dei rifiuti che si protrae da troppo tempo. Io non ho pregiudizi a favore o contro quel sistema: per me vale la sostanza e non la forma. Possono essere termovalorizzatori, inceneritori, economia circolare e raccolta differenziata, ma sicuramente non si possono interrare i rifiuti e lasciare il business in mano alla camorra.

Ci stiamo lavorando con il Ministro dell’ambiente. Con le tecnologie moderne si possono fare cose che non si potevano fare tempo fa, detto questo, se ci sono altri sistemi, ben venga. Il problema è che all’estero con i rifiuti ci fanno i soldi, e noi invece ci perdiamo dei soldi perché dalla sola Campania, l’anno scorso, ne abbiamo spedite 300 tonnellate in giro per l’Europa, quindi o sbagliano all’estero, o sbagliamo noi.

E spiega : «Il sistema non è stato gestito bene negli ultimi 10, 20, 30 anni: forse perché qualcuno aveva un vantaggio che, sui rifiuti, così come sull’immigrazione e sulle case popolari, ci guadagnasse la malavita».

Sul decreto sicurezza e sul suo timore che ci sia frizione con gli alleati di governo ha detto: «Quando io do una parola la mantengo, e in questi cinque mesi ho apprezzato il fatto che Luigi Di Maio si sia abituato a fare lo stesso. Se qualcuno ha dei dubbi, per carità: il dubbio è sintomo di intelligenza. C’è una data di scadenza il 3 Dicembre: o quel decreto diventa legge il 3 Dicembre e si parla di antimafia, di antidroga, di antiracket, di telecamere, di pistole elettriche ai vigili urbani, di potere ai sindaci, di assunzioni di vigili del fuoco, oppure se passa quel 3 Dicembre abbiamo perso mesi e mesi di lavoro. È un decreto che serve all’Italia, non a Salvini».

Per quanto riguarda la discussa cena avvenuta con Berlusconi: «Ma quale cena? Ci siamo bevuti un caffè in 5 minuti».

Riguardo i prossimi impegni: «Uno degli impegni che mi ero preso con gli italiani e vorrò mantenere a partire dall’anno prossimo -ma non sono un illuso e non pretendo di fare tutto in cinque mesi visto che mi propongo di governare per cinque anni – è di togliere dal prezzo della pompa della benzina le accise più vecchie che rendono il costo della benzina in Italia uno dei più cari d’Europa. Lascio a Macron i suoi problemi e mi occupo dell’Italia… Sia benzina che gasolio».

Sulla vendita dei titoli italiani BTP e la preoccupazione sullo spread e sui nostri risparmi: «Sono preoccupato per l’attacco di alcune parti del mondo finanziario che vedono nell’Italia un boccone da mangiarsi. Avrà notato dichiarazione associazione dell’agenzia bancaria italiana, l’Abi, – quindi non pericolosi leghisti sovranisti – che ha detto che questo spread così alto non corrisponde alla realtà dell’economia italiana, che è molto più solida e molto più in forze rispetto a quello che qualcuno vorrebbe.

Mi viene il dubbio, se non la certezza, che qualcuno agisca a colpi di spread perché vuole comprare sottocosto aziende italiane. È qualcuno che dall’altra parte del mondo ha deciso di attaccare l’Italia: sappia che c’è un governo che difenderà le banche e le imprese italiane fino all’ultimo, costi quel che costi. Mai nella vita metteremo una patrimoniale sui risparmi degli italiani».

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