La Rete dei Cittadini interviene sulle dichiarazioni critiche dell’Assessora M. Baggia sul progetto della Circonvallazione Ferroviaria in Destra Adige
Con riferimento all’articolo pubblicato dalla stampa locale (quotidiano l’Adige) del 26/01/2022 a firma di Monica Baggia, Assessora alla Pianificazione Territoriale del Comune di Trento, in cui sono state citate le criticità segnalate da RFI/Italferr durante la Conferenza informativa presso il Consiglio provinciale del 14/01/2022 a seguito di una prima analisi sulla proposta progettuale in destra Adige per la Circonvallazione ferroviaria ad Alta Capacità della Rete dei Cittadini, si precisa quanto segue.
Si premette che la Rete dei Cittadini, come riportato dallo stesso articolo e nella sede sopra citata, aveva provveduto a studiare un’altra ipotesi alternativa per l’imbocco nord presso l’interporto di Roncafort, a seguito di un logico approccio comparativo che poteva semmai essere discusso in sede preliminare con RFI/Italferr su un piano di confronto dialogante, quale premessa a garanzia di un corretto modo di far partecipare la società civile ad un reale confronto sull’impostazione di opere così impattanti e destinate a durare molto nel tempo segnando in maniera consistente il territorio sotto vari profili.
Tali considerazioni di contesto, con specifiche, sono state riportate ed inserite come Appendice a conclusione del Quaderno Q_05, inviato al relativo sito del Dibattito Pubblico (a cui si rimanda per la consultazione completa https://www.dpcirconvallazioneferroviariatrento.it/quaderni/ )
Inoltre, per quanto riguarda l’ingresso nella zona dello scalo di Roncafort e della possibilità di costruire in tale area la stazione prefabbricata provvisoria in superficie, con anche la realizzazione di un sistema di collegamento di TRM (Trasposto Rapido di Massa), che poi servirebbe anche la parte nord di Trento (oltre ad un collegamento alla rete ciclabile presente), a tali fini l’inserimento e spazi necessari possono essere trovati con un miglioramento dell’impostazione del piano binari senza dover interdire la funzionalità dello scalo e ricorrere all’abbattimento di edifici, come invece dichiarato e disegnato strumentalmente al fine di far rinunciare a priori al dialogo auspicato sopra citato. Semmai è curioso notare che non si è toccato il tema dell’idrogeologia dei due versanti, su cui tra l’altro l’insigne prof. Barla, con le sue ricerche e valutazioni approfondite commissionate dalla PAT, si era espresso chiaramente a favore di quello di destra Adige.
Anche in merito all’imbocco sud presso Calliano, le valutazioni tecniche e le critiche strutturali sono a nostro avviso strumentali e finalizzate ad evitare il confronto per un miglioramento possibile, come è dimostrabile. Citare il “SIC del Taio” che si andrebbe ad intaccare e indicando inevitabile la costruzione della nuova linea AC, che con una grande curva che dovrà invadere i terreni coltivati nella piana a est, a nord di Volano, significa non aver colto o non voler comprendere il disegno complessivo della proposta per il vero by-pass di Trento e Rovereto in destra Adige, che da Calliano, punto di interconnessione funzionale alla linea storica, si prevede prosegua, con un bivio in galleria verso Mori, per evitare gli impatti negativi sulla Valle dell’Adige da Roncafort a Mori che invece si determinerebbe con il proseguimento in superficie con il tracciato in sinistra Adige, dall’Acquaviva verso Rovereto.
Si evidenzia e sottolinea in questa sede, con riferimento particolare alle competenze assegnate all’Assessora, che sarebbe invece opportuno che Lei si facesse parte attiva all’interno dell’Amministrazione comunale per promuovere un confronto reale e concreto sulle problematiche territoriali ed urbanistiche delle due alternative: quella “parziale” in sinistra Adige presentata da RFI (con gli enormi impatti e rischi segnalati) e la proposta di destra Adige che, se ha delle criticità, esse sono di gran lunga inferiori, sia sul piano idrogeologico che sotto il profilo territoriale e urbanistico, creando quest’ultima, se realizzata, le premesse per un vero risanamento ed una riqualificazione soprattutto della parte nord di Trento, oltre che la salvaguardia delle aree urbane e quelle di pregio agricolo.
Il PNRR non deve essere un pretesto per evitare di considerare un approfondimento di alternative tese alla minimizzazione delle ricadute negative che una scelta sbagliata porterà sul territorio del Comune di Trento.
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La Rete dei Cittadini per Trento