In un’intervista alla scrittrice Maria Venturi per Oggi, Mara Venier confida molti aspetti del suo privato. A partire dall’amore per il marito Nicola Carraro che proprio la Venturi incoraggiò a frequentare: «Ero terrorizzata. A farmi paura era solo il suo essere troppo carismatico, troppo tutto. Oggi l’unione con lui è il punto fermo della mia vita. La domanda più banale che si possa fare è quale sia il segreto per restare uniti per sempre…Non è un segreto, è fortuna: quella di stare bene insieme, avere una totale fiducia reciproca, frequentare oppure evitare lo stesso genere di persone. Nicola è mio marito, il mio amante, il mio consigliere, il migliore amico. Il primo amore della mia vita».
Ed elenca gli uomini importanti della sua vita: «A 16 anni e mezzo identifico in Francesco Ferracini il mio principe azzurro, a 17 resto incinta di mia figlia Elisabetta. Pochi mesi dopo mi sposo e raggiungo a Roma Francesco. Lo amo perché siamo sopraffatti dai problemi e del tutto incompatibili, e questo appaga la mia smania di sofferenza». Poi Pier Capponi, un secondo matrimonio con Jerry Calà, la tribolata e lunghissima storia con Renzo Arbore… «Tutto strillato in copertina. Non esiste sentimento, sofferenza, umiliazione, colpo basso che mi sia stato risparmiato, e credo che l’affetto delle donne per me derivi proprio dal potersi identificare con i miei sbagli e i miei problemi».
E sugli ottimi ascolti della sua «Domenica in» dice: «Sapevo di essere amata, ma non con questo tifo. L’antagonismo non è nella mia natura, non lo era nemmeno quando la mattina dopo un mio programma aspettavo con il cuore in gola che uscissero i dati dell’audience. Arrivare prima voleva dire che ti avrebbero rinnovato il contratto o offerto un altro programma. Mi sono sempre mantenuta da sola, e dovevo sopravvivere in un mondo in cui ero entrata per caso».
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