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RCS * ALESSIA MARCUZZI AL SETTIMANALE OGGI: ” HO DETTO NO ALLO SHOW SUI MONDIALI PERCHÉ ORA HO TEMPO SOLO PER LA FAMIGLIA “

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17.01 - mercoledì 13 giugno 2018

In un’intervista al settimanale Oggi, in edicola da domani, Alessia Marcuzzi spiega il suo «no» alla proposta di condurre lo show di Canale 5 sui Mondiali di calcio: «Sarò una donna emotiva, forse incosciente e poco lungimirante, ma da mamma non me la sono sentita. I papà dei miei due figli fanno lavori molto impegnativi che spesso li portano a essere lontani da casa. Non sono riuscita a lasciare mia figlia da sola. Questa scelta forse non sarà compresa da tutti. È una decisione presa con il cuore e con molta fatica.

 

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Peraltro la polmonite di mio figlio Tommy mi avrebbe costretto comunque a rinunciare al progetto. Mai lo avrei lasciato convalescente a casa da solo. Diciamo che il destino e gli eventi hanno deciso per me».

Rivela anche la reazione del figlio alla sua partecipazione alla trasmissione di Fabio Fazio, dove ha parlato di come ne controlla gli spostamenti via smartphone: «Quando ha saputo che lo avevo “geolocalizzato” in diretta televisiva da Fabio si è un po’ incazzato. Poi mi ha sorriso e mi ha detto in romanaccio: “Mamma stai a esagerà! Ma tranquilla, scialla (stai serena, ndr) va…».

E fa un bilancio della sua ultima «Isola dei famosi»: «Positivo. È stata l’Isola più complessa dal punto di vista umano ma la più esaltante in termini di affetto del pubblico reale. E poi gli ascolti sono stati i più alti di sempre».

E tutte le critiche alla sua gestione della vicenda Canna-gate? «Per tutelarmi, ho centellinato i miei accessi ai social. È stato un toccasana per me!.… Certi attacchi non mi hanno stupito né ferito.

Conosco il mio mondo e sapevo esattamente chi avrebbe approfittato di certe situazioni e chi no… Antonio Ricci con Striscia ha fatto il suo lavoro.

Né più né meno. È un gioco delle parti di cui ho sempre avuto consapevolezza, che conosco bene e che rispetto. Non ho “svicolato”, mi creda. Ho solo fatto una distinzione tra il piano morale e quello legale. Non me la sono sentita di infangare dei ragazzi di vent’anni che potevano essere miei figli».

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