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RCC * SALVINI (LEGA): « L’IDEA DEL TAGLIO DELLE TASSE È TRAMONTATA ANCORA PRIMA DI NASCERE, CONTE HA PERSO IL CONTATTO CON LA REALTÀ »

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09.10 - martedì 23 giugno 2020

Salvini (Lega): “L’idea del taglio delle tasse è tramontata ancora prima di nascere, Conte ci invita al confronto ma poi boccia tutte le nostre proposte. Quando governavamo insieme era più incline all’ascolto, poi è cambiato. Se non hai i piedi ben piantati per terra, rischi di perdere il contatto con la realtà, infatti ha già perso 10 punti di popolarità. Decreti sicurezza nei fatti sono disapplicati, ma non hanno il coraggio di smontarli in Parlamento.

Regionali? Ben venga che mi considerino sconfitto sulle nomine, io lavoro per unire. Per la Toscana ci danno per spacciati, ma con Ceccardi sono molto ottimista. Lavoriamo anche sulle grandi città, a Roma presenteremo candidato unico, mi auguri si torni a votare anche nel Lazio perché Zingaretti è un governatore che non esiste. De Luca? A parole è un campione, sono settimane che mi insulta, è un poverino. Crozza continua a far ridere perché è un genio, lui non fa più ridere e vedremo se la gente lo rivoterà”

Matteo Salvini, segretario della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sullo scontro con De Luca. “De Luca a parole è un campione, però chiedete ai campani sulla questione rifiuti. Ci sono ancora centinaia di milioni di ecoballe per le strade, nei depositi campani. Un governo si occupa di sanità, rifiuti e viabilità. Chiamate a caso un cittadino di Napoli o di Salerno e chiedetegli quanti ospedali sono stati chiusi e quanti rifiuti sono stati tolti. Io tifo per la pandemia? E’ un poverino, è una settimana che mi insulta, cosa gli vuoi rispondere? Io da ministro dell’interno non guardavo ai colori politici e per la Campania abbiamo investito in uomini, mezzi, più di quanto abbiamo investito in altre regioni.

Probabilmente anche De Luca ha capito che alla terza, alla quarta, alla quinta battuta la gente ride, alla sesta si incazza, perché oggi i problemi sono la cassa integrazione e i soldi alle imprese che non arrivano. Poi Crozza continua a far ridere perché è un genio, De Luca no. Vedremo poi alle prossime elezioni regionali chi vincerà, vedremo se la gente lo rivoterà”.

Sull’ipotesi taglio delle tasse. “Io sono sempre a favore del taglio delle tasse, anche se io sono per tagliarle direttamente alle famiglie piuttosto che sui consumi. Secondo me la flat tax è la soluzione migliore, però se si parla di taglio delle tasse ben venga, a me interessa che i cittadini paghino meno. Il problema è che è durato tutto 18 ore, un’ipotesi che è tramontata prima di nascere. Conte ci invita a confrontarci con lui, ma nel merito stanno bocciando tutte le nostre proposte. I parlamentari sono pagati per produrre idee, poi il governo decide se accettarle, ma per il momento le hanno bocciate tutte.

Andremo a Palazzo Chigi se ci invitano. Gli eventi a Villa Pamphili li lasciamo ad altri. Mi hanno detto che c’era buone tartine, ottimi aperitivi, c’erano grandi vip, ma il risultato concreto mi sembra pari allo zero, anzi tutti quelli che uscivano mi pare fossero più arrabbiati di quando sono entrati. Il governo da mesi non sceglie. Ad esempio sull’Ilva e sull’acciaio, su Alitalia, sulle infrastrutture, sul Mes. Ci sono interi settori in ginocchio. Turismo, agricoltura, il settore dell’auto. Sulla cassa integrazione ci sono ancora milioni di pagamenti in arretrato. Sulla riapertura delle scuole non si è capito nulla, quando riaprono, con quanti alunni in classe e quanti nuovi insegnanti assunti”.

Sui decreti sicurezza. “La norma ormai è disapplicata, da qualunque parte sta entrando la qualunque, però evidentemente non hanno il coraggio di andare in aula a smontarli perché sanno che è impopolare. Comunque io li aspetto al varco”.

Sul Mes. “Il Mes rimane un pericolo. Finchè non cambiano gli articoli 13 e 14 del trattato istitutivo del Mes che pone delle condizioni per la restituzione del prestito, rimane un rischio per l’Italia. Prima tolgono qualsiasi condizionalità e poi ne riparliamo”.

Su Conte. “Il Conte che ho conosciuto io quando eravamo al governo era più predisposto all’ascolto, non so cosa sia successo dopo. Se non hai i piedi ben piantati per terra, rischi di perdere il contatto con la realtà. Finchè sei chiuso in casa e il premier in tv ti dice che ci sono i soldi per tutti, uno dice: va bè, è un grande. Quando esci di casa e ti accorgi che in banca non ci sono i soldi i promessi, guarda caso nell’ultimo mese ha perso 10 punti di popolarità. Spero che si sciolga il più presto possibile quest’alleanza tra diversi, se non tra opposti, tra PD e M5S e si torni a votare il prima possibile”.

Sulle nomine del centrodestra per le regionali. “Dicono che sia una sconfitta per me? Meglio che mi considerino sconfitto. Pagherei per essere sempre sconfitto come mi danno da qualche anno a questa parte. Mi auguro che Zaia e Toti saranno riconfermati, per le altre regioni spero che ci sia l’occasione per un cambiamento per i cittadini e anche un segnale dal punto di vista nazionale. Ceccardi un rischio? Susanna è stata un ottimo sindaco, uno dei primi sindaci della Lega e del centrodestra in Toscana. Se ha governato bene un comune penso possa governare bene anche una regione, anzi io metterei come prerequisito per entrare in parlamento il fatto di aver fatto almeno il consigliere comunale. Sono convinto che in Toscana non ci sia nulla di scontato, sono assolutamente ottimista.

Emilia Romagna? Abbiamo ottenuto un ottimo risultato in Emilia Romagna. Le sardine non hanno spostato niente. Il sistema del PD a Bologna e provincia ha tenuto molto bene, perché a Parma, Piacenza, a Ferrara ha stravinto il centrodestra. Bologna si è dimostrata un sistema di potere ancora notevole, ma niente è per sempre. Leadership coalizione? Se la Lega è abbondantemente il primo partito in questo paese e nella coalizione è una responsabilità che ci danno i cittadini. 5 anni fa, nelle regioni dove oggi il centrodestra è unito andammo divisi, e abbiamo perso. Io sto già ragionando su Roma, Milano, Torino, Napoli. Io lavoro per unire. Spero si voti sia a Roma che nel Lazio perché Zingaretti come governatore non esiste e la Lega ci sarà”.

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