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RCC * ROM – VASCO ERRANI (LEU): ” IL PARAGONE TRA LA PROPOSTA DI SALVINI E QUELLO CHE HO FATTO IN REGIONE È UN’INSOSTENIBILE STRUMENTALIZZAZIONE, LA LEGA VOTÒ CONTRO LA NOSTRA LEGGE “

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13.06 - mercoledì 20 giugno 2018

Rom; Vasco Errani (LeU): “Il paragone tra la proposta di Salvini e quello che ho fatto in Regione è un’insostenibile strumentalizzazione. La Lega votò contro la nostra legge. L’approccio di Salvini è che c’è un’etnia che non gli sta bene, lavorare sull’odio etnico è pericoloso”.

Vasco Errani, Senatore di Liberi e Uguali ed ex governatore dell’Emilia Romagna, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sul censimento dei rom proposto da Salvini paragonato a quello fatto in Emilia Romagna. “Chi fa questo paragone o non sa, o vuole fare un’insostenibile strumentalizzazione. Dal 1996 la Regione Emilia Romagna, in collaborazione con le associazioni e le comunità sinti e rom, ha costruito una strategia con prima di tutto l’obiettivo che attiene ai minori, alla scolarizzazione, all’accoglienza.

Attraverso i Comuni e in modo anonimo, quindi non c’è stata alcuna schedatura, abbiamo valutato come erano organizzati i campi, che problemi di servizi c’erano e sulla base di questo abbiamo realizzato una strategia che poi nel 2015, nel recepimento pieno dello spirito delle normative europee, ha prodotto una legge sulla quale peraltro la Lega in Consiglio regionale votò contro.

Qui stiamo parlando di due idee radicalmente differenti. Il nostro lavoro ha portato ad esempio a verificare che in Emilia Romagna il 95% di queste persone hanno la cittadinanza italiana. Capire è sempre necessario, il problema è con quale spirito e con quale aspirazione fai le cose.

Parliamoci chiaro, quando ci sono dei problemi vanno affrontati. Il tema è con quale obiettivo li affronti. Se il problema è che c’è un’etnia che non ci sta bene, io questo concetto lo respingo decisamente perché l’idea secondo la quale si ragiona per etnie è grave, pericolosa e che drammaticamente ha dimostrato le catastrofi che può produrre.

Prima di tutto dal punto di vista dell’approccio culturale e poi dal punto di vista della vita delle comunità. Se tu lavori sull’odio etnico, questo tema colpisce in primis quell’etnia, ma poi compromette la qualità dell’intera comunità, quindi il problema è serio e bisognerebbe avere la serietà, l’equilibrio e la volontà di escludere questo ragionamento dal discorso pubblico.

Ragioniamo per etnie? No. Non è questo il ragionamento che va fatto. Costruire delle politiche di accoglienza come prevedono la nostra Costituzione e le direttive europee è un fatto doveroso”.

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