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RCC * PRESIDENTE ZAIA: « SE IL MOSE NON FUNZIONASSE SAREBBE UNA TRAGEDIA PER VENEZIA, IL “COMITATONE” GOVERNA TUTTO E NON SI RIUNIVA PIÙ DA DUE ANNI »

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08.51 - mercoledì 27 novembre 2019

Zaia (Pres. regione Veneto): “Il Comitatone governa tutto ciò che è la partita Mose e la legge speciale per Venezia e non si riuniva più da due anni. Quando hanno progettato il Mose io ero adolescente. Se non funzionasse sarebbe una tragedia per Venezia, perché avremmo buttato 5 miliardi e mezzo di soldi pubblici e Venezia non avrebbe risolto il problema. I cambiamenti climatici ci sono, ma la preoccupazione è l’azione dell’uomo a favorire i cambiamenti climatici. L’uomo fa danni devastanti perché è convinto di essere immortale e più forte della natura. Autonomia? E’ un dato di fatto che l’autonomia accorcia le catene decisionali, oggi invece siamo l’ufficio complicazione cose semplici”

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sul Comitatone per Venezia. “Partiamo dal presupposto che il Comitatone è una realtà istituita per legge, una riunione ufficiale che ha poteri deliberativi –ha affermato Zaia-. Il comitatone governa tutto ciò che è la partita Mose e la legge speciale per Venezia e non si riuniva più da due anni. Io ho chiesto di convocarlo da mesi. Il Mose è un cantiere dello Stato, sono stati investiti oltre 5 miliardi, mancano ancora 320 milioni e il governo ha confermato i finanziamenti. Ci dicono che è già cantierato per il 93% quindi questi 320 milioni dovrebbero servire a completare l’altro 7%. Nel 1984, io avevo 16 anni, hanno dato l’incarico per progettare il Mose, nel 1992 quando io andavo ancora all’università, hanno fatto il progetto definitivo. L’inizio dei lavori è del 2003 e poi è storia attuale. Quindi adesso si tratterà di capire che questo Mose, modello unico nel mondo, funzionerà. Il Mose è un’opera di altissimo valore ingegneristico e di grande creatività. Paratie sott’acqua? Le paratie stanno sott’acqua perché nessuno le voleva vedere a terra, per questioni di impatto ambientale. Sulla carta dovrebbe funzionare, quando ci sarà la prova di collaudo capiremo se funziona o meno. Io spero che funzioni, altrimenti avremmo buttato 5 miliardi e mezzo. Se non funzionasse sarebbe una tragedia per Venezia, perché avremmo buttato soldi pubblici e Venezia non avrebbe risolto il problema. Dopo l’inchiesta del 2014 sul Mose, il consorzio Venezia Nuova venne commissariato con tre commissari, da quel momento è stato molto difficile avere informazioni. C’è stata una volontà di guardare da distante questo cantiere considerando quanto di grave è accaduto”.

Sui danni del maltempo. “Ho voluto una nomina irrituale, quella del sindaco di Venezia come commissario perché l’acqua ha fatto un sacco di danni. L’isola di Pellestrina è stata totalmente devastata dall’alluvione e ci sono persone che hanno perso la vita”.

Sui cambiamenti climatici. “I cambiamenti climatici ci sono, ma la preoccupazione è l’azione dell’uomo a favorire i cambiamenti climatici. L’uomo fa danni devastanti perché è convinto di essere immortale e più forte della natura. Bisogna avere un rapporto con la natura che sia molto più rispettoso, questa è la vera questione”.

Sull’autonomia differenziata. “Sono un autonomista incallito, ma non lo dico per questo, è un dato di fatto che l’autonomia accorcia le catene decisionali, oggi invece siamo l’ufficio complicazione cose semplici”.

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