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RCC * GABRIELE MENOTTI LIPPOLIS (CONFINDUSTRIA GIOVANI): « COL GOVERNO GIALLOVERDE NON CI SENTIVAMO STABILI PER I CONTINUI TIRA E MOLLA »

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09.24 - lunedì 23 settembre 2019

Gabriele Menotti Lippolis (Confindustria Giovani): “Bene l’Eco New Deal ma è urgente un New Deal per il Sud. Reddito Cittadinanza? Ha dato pochi risultati, serve reddito di merito. Col nuovo Governo siamo più tranquilli. Col Governo gialloverde non ci sentivamo stabili per i continui tira e molla. Salvini era alla ricerca spasmodica di consenso e non era un interlocutore serio per l’Europa”

L’imprenditore Gabriele Menotti Lippolis, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Sud della Confindustria, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è Desta” su Radio Cusano Campus, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, per parlare del “Green New Deal” del Governo.

New Deal per il Mezzogiorno. “Rilancerei al Presidente Conte. Facciamo un Green New Deal anche per il Mezzogiorno. Lo sfidiamo su qualcosa di concreto. Intendo delle misure per rilanciare il Mezzogiorno. Un reddito, invece che di cittadinanza, di merito. Vorremmo riportare i ragazzi e le ragazze che sono andati all’estero in Italia. Il reddito di cittadinanza finora, al Sud, ha dato pochi risultati ma i navigator sono stati individuati queste estate. Le cose si devono fare per qualcosa, per avere una mission, quindi premiare chi fa qualcosa di positivo. Serve una riforma culturale e far capire che dalla cultura si può avere qualcosa di più nel Paese. Bisogna ritornare a pensare di far crescere questo Paese sotto tutti i punti di vista”

Tranquillità. “E’ difficile esprimersi sui proclami del nuovo Governo. Vorremmo vedere qualcosa di più concreto. Siamo all’inizio del percorso di questo Governo che credo durerà fino alla fine della legislatura. Noi siamo più tranquilli perché c’è più stabilità. Col governo gialloverde non ci sentivamo stabili per i continui tira e molla. Salvini era alla ricerca spasmodica di consenso perché voleva ribaltare gli equilibri all’interno del Governo. Non era un interlocutore serio per l’Europa, non era affidabile”.

Cuneo fiscale. “Molte aziende hanno paura di assumere. Hanno dei costi eccessivi. Magari vorrebbero rilanciare la propria impresa, affrontare nuove percorsi imprenditoriali. Il costo del lavoro in Italia è troppo alto. A noi fa piacere se i nostri dipendenti avranno più soldi perché ciò potrebbe determinare maggiori consumi, quindi va bene. Gentiloni da premier disse no all’austerità. Ora, con il suo nuovo ruolo, potrebbe spingere l’Europa a togliere dei paletti alle imprese. Tutto ciò passa tramite la realizzazione delle promesse fatte”.

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