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RCC * CORONAVIRUS: LO PNEUMOLOGO BLASI, « TERZA ONDATA? DUBITO CHE NON CI SARÀ, MA PIÙ SAREMO ATTENTI E MEGLIO RIUSCIREMO A CONTROLLARLA »

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14.14 - martedì 8 dicembre 2020

Coronavirus, lo pneumologo Blasi: “Ricoveri calano, ma pressione su ospedali ancora molto alta. Circa un 15% dei pazienti guariti da covid presenta disturbi respiratori o neurologici. Terza ondata? Dubito che non ci sarà, ma più saremo attenti e meglio riusciremo a controllarla. Con l’utilizzo corretto delle mascherine da parte di tutti l’infezione si ridurrebbe in maniera significativa. Piano pandemico? Le indicazioni di gestione sono importanti, ma anche la coscienza e la conoscenza della situazione da parte del medico. Ognuno ha le sue responsabilità, non penso che si possa dire: non mi avevano detto cosa dovevo fare. Noi sappiamo cosa bisogna fare, il problema è fornire le attrezzature per farlo. Cortisone? Darlo precocemente può indurre una riduzione delle difese immunitarie e quindi far esplodere la malattia. Vaccino anti-covid? Lo farò appena sarà disponibile”

Il Prof. Francesco Blasi, Direttore della Unità Operativa Complessa di Pneumologia del Policlinico di Milano, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri”, condotto dal fondatore dell’Unicusano Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt).

Sui disturbi post-covid. “Purtroppo questa è una malattia veramente pesante che può lasciare strascichi pesanti -ha affermato Blasi-. Noi abbiamo un ambulatorio post-covid e circa un 15% dei pazienti che hanno superato la malattia presentano disturbi respiratori o disturbi neurologici: disturbi della memoria e fatica a concentrarsi. Tanto più è grave la forma tanto è probabile che vi sia qualche strascico. Molte infezioni virali producono questi strascichi nel tempo, soprattutto senso di fatica e debolezza. Certamente questa malattia ha effetti di infiammazione generalizzata molto intensi”.

Sulla situazione covid. “La seconda ondata in questo momento ha raggiunto il plateau e speriamo che scenda. Purtroppo questa è una discesa lenta e lo si vede nel numero di ricoveri ospedalieri, che è sceso, ma la pressione è ancora molto alta perchè i ricoveri possono durare anche un mese. Se il paziente deve essere intubato la degenza può essere anche superiore al mese”.

Sui rischi per le festività natalizie. “Tutto dipenderà da come ci comporteremo. Con l’utilizzo corretto delle mascherine da parte di tutti l’infezione si ridurrebbe in maniera significativa. Il distanziamento e il lavaggio delle mani sono tutte misure importanti e dipendono dal singolo. Poi c’è la responsabilità gestionale, a livello politico, ma tutto parte da una responsabilità individuale. Terza ondata? Dubito che non ci sarà, ma più saremo attenti e meglio riusciremo a controllarla”.

Sul piano pandemico. “Le indicazioni di gestione sono importanti perchè si riferiscono a qualunque evento e a qualunque situazione, dopodichè la coscienza e la conoscenza della situazione da parte del medico sono ancora più importanti. Ognuno ha le sue responsabilità, non penso che si possa dire: non mi avevano detto cosa dovevo fare. Noi sappiamo cosa bisogna fare, il problema è fornire le attrezzature per farlo: le mascherine, fornire le tute e il disinfettante”.

Sull’uso dei cortisonici. “Il cortisone ha dei vantaggi e degli svantaggi. Darlo precocemente può indurre una riduzione delle difese immunitarie e quindi far esplodere la malattia. Dare il cortisone dopo 7-10 giorni, se la malattia non si risolve con gli antipiretici, può essere importante. Bisogna saper bilanciare tutti gli aspetti”.

Sul vaccino anti-covid. “Farò il vaccino anti-covid appena sarà disponibile, questo è sicuro. Penso che manchi pochissimo, credo che l’Ema abbia la seduta la prossima settimana e dovrebbe dare il via libera all’uso del vaccino. Sembra che dia una risposta di lunga durata, ma i dati sono quelli che sono perchè è stato sviluppato in pochi mesi e i dati sono di pochi mesi”.

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