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RCC * CIVATI: « SCISSIONE RENZI? IL SUO PARTITO SIMILE A QUELLO DI CALENDA, IL PD COL PROPORZIONALE NON C’È PIÙ »

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10.32 - martedì 17 settembre 2019

Civati: “Scissione Renzi? Suo partito simile a quello di Calenda, per Calenda non sarà una bella giornata. “La verità è che quando faranno la legge elettorale proporzionale si tornerà a votare. Il Pd col proporzionale non c’è più. Se non c’è più un sistema elettorale che polarizzi su grandi partiti, è normale che ognuno si metta in proprio.

Nell’intervista Renzi ha rilanciato i suoi temi, una posizione centrista classica, con venature liberali. E’ anche una tradizione nobile che andrebbe ripresa. Bisognerà capire se questo governo vorrà rilanciare anche gli investimenti pubblici e capire cosa diranno Renzi e il M5S. La cosa che manca in quell’intervista di Renzi è il clima. Franceschini? E’ eterno. E’ un ministro serial. Gioca sia col modulo di Allegri, che con quello di Sarri, ma soprattutto con quello di Conte”.

Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulla scissione di Renzi dal PD. “Il Pd col proporzionale non c’è più. Se non c’è più un sistema elettorale che polarizzi su grandi partiti, è normale che ognuno si metta in proprio. Tra l’altro molto simili tra loro, quello di Renzi, quello di Calenda. Sicuramente Calenda non sta passando una bella giornata dopo questa decisione di Renzi. La decisione di Renzi è tutt’altro che banale, l’intervista di oggi è tanta roba.

Nell’intervista Renzi ha rilanciato i suoi temi, una posizione centrista classica, con venature liberali. E’ anche una tradizione nobile che andrebbe ripresa. Bisognerà capire se questo governo vorrà rilanciare anche gli investimenti pubblici e capire cosa diranno Renzi e il M5S. La cosa che manca in quell’intervista di Renzi è il clima. Renzi rappresenterà un centro liberale, non so se con Calenda o contro, poi ci sarà una forza più socialista come il PD e infine c’è lo spazio in cui mi trovo io che in questi anni è stato mortificato dal dibattito interno alle correnti del PD”.

Sul governo giallorosso. “La verità è che quando faranno la legge elettorale proporzionale si tornerà a votare. se questo governo sarà capace di spostare la scelta del tema rispetto a quelli di Salvini, guadagnerà sicuramente uno spazio che adesso non c’è. Prima si giocava con le regole di Salvini, uno che stava sulla poltrona quando io ancora andavo al liceo, quindi questa idea che lui sia un eversivo è molto curioso. Però cambiare stadio, cambiare campo, cambiare regole del gioco era la cosa giusta da fare, lo dico ben sapendo che questo governo ha in sè molte contraddizioni quindi la strada non sarà facile”.

Su Franceschini. “E’ eterno. E’ un ministro serial. Gioca sia col modulo di Allegri, che con quello di Sarri, ma soprattutto con quello di Conte”.

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