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RAI3 * REPORT – 12/1: «MARCELLO DELL’UTRI SOTTO INCHIESTA PER STRAGE, NUOVI RETROSCENA / CAIVANO, IL MODELLO FUNZIONA DAVVERO?»

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07.11 - domenica 12 gennaio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Quest’anno #Report inizia le sue puntate alle 20.30 CON LAB REPORT: un laboratorio aperto ai giovani giornalisti di inchiesta, proporremo trenta minuti di inchieste realizzate nel rispetto delle risorse pubbliche, con storie e indagini dai territori d’Italia, in difesa dei diritti umani, dei più fragili, dell’ambiente, che spesso non trovano adeguato spazio in tv. Un nuovo punto di vista proposto da Sigfrido Ranucci che ha scelto di dare vita a un progetto ideato insieme a Franco Di Mare.
Seguiranno poi, le grandi inchieste di #Report, con la collaborazione di Bernardo Iovene, Cataldo Ciccolella, Elisa Marincola, Ilaria Proietti, Alessia Marzi e Greta Orsi.

 

IL SIGNOR D
di Paolo Mondani- Collaborazione Roberto Persia

Nuovi retroscena emergono dalla storia recente italiana, rivelando l’intreccio tra politica, crimine e affari che ha segnato il nostro paese. Attraverso le indagini della Procura di Firenze sulle stragi e gli attentati del 1993-1994, emergono nuovi dettagli sul ruolo di Marcello Dell’Utri, ancora sotto inchiesta per strage. Al centro della vicenda anche una “montagna di denaro” che getta nuova luce sulle origini dell’impero del Cavaliere. Una storia densa di misteri, potere e denaro, che ha cambiato per sempre il volto dell’Italia.

 

QUESTIONE DI LOBBY
di Giorgio Mottola – Collaborazione Greta Orsi, Silvia Scognamiglio

Mentre prosegue il massacro di palestinesi nella striscia di Gaza, l’Europa ha assunto una posizione di aperto appoggio a Israele. Il rapporto tra le istituzioni europee e il governo dello Stato ebraico è molto cambiato a partire dagli anni 2000 quando a Bruxelles hanno aperto la propria sede molti gruppi di pressione a favore di Israele che in breve tempo sono riusciti a mettere radici nel Parlamento e nella Commissione europea.

 

PRUMESSE MANCATE
di Luca Chianca – Collaborazione Alessia Marzi

Alla fine di novembre nel Parco Verde di Caivano 36 famiglie vengono sgomberate dalle case che avevano occupato da decenni senza diritto. Costruito negli anni ’80 dopo il terremoto dell’Irpinia, il Parco diventa un caso nazionale solo dopo l’ennesima tragedia che si è consumata poco distante dal quartiere. I genitori di due cuginette di 10 e 12 anni denunciano ai carabinieri che le bimbe sono state violentate per mesi da nove ragazzi del posto, sette dei quali minorenni. Don Patriciello, parroco del Parco verde, lancia un appello a Giorgia Meloni che in breve tempo interviene facendo di Caivano un modello che vorrebbe esportare nelle altre zone degradate dell’Italia. Siamo andati a vedere cosa è stato fatto e se il modello funziona davvero.

 

 

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